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09 Gennaio 2013

Twitter, il cyberbullismo, i #directioner dei One Direction e i bimbiminkia

di Rudy Bandiera

Prima del post vero e proprio, ci vuole una breve premessa esplicativa: Twitter sappiamo tutti cosa sia, il cyberbullismo è il bullismo in versione digitale, perpetrato sui social media. All’estremo diventa stalking, ovvero un reato penale. I Directioner sono i fan della boy band One Direction, di origini anglo-irlandesi. Il Bimbominkia è, generalmente ed in poche parole, il ragazzino ceffo, cazzone, rompi palle e semianalfabeta che infesta il Web con le sue stupidaggini.

Directioner-one-direction

Tutte questi bizzarri personaggi che vivono il Web non sono necessariamente correlati, nel senso che non è detto che un Directioner sia un bimbominkia, che un bimbominkia sia un bullo ecc.
Ma quando tutte queste caratteristiche si uniscono insieme, diventano una miscela pericolosa, morbosa ed intransigente.

Flora, diciassette anni, massacrata di insulti su Twitter per aver vinto un biglietto gratis per un concerto. Per essere stata fortunata. A novembre la ragazza ha vinto tre biglietti omaggio per partecipare al concerto dei One Direction, a New York. A dicembre è volata nella Grande Mela e ha anche avuto occasione di incontrare la sua band preferita dal vivo, il giorno dopo il concerto. Da quando hanno detto che il codice fortunato era proprio il suo, in diretta radio, su Twitter hanno iniziato a ricoprirla di insulti. “Devi morire”. “Fai un aerosol con il gas”. “Lavati con la benzina e asciugati con l’accendino”. (…) Flora resiste, regge l’urto, ma ammette: “Adesso ho paura ad andare ai concerti, mi minacciano e sono migliaia. Però so che sono solo ragazzine. Persone che non mi conoscono. È tutta invidia e rabbia”. repubblica.it

Ripeto, non tutti quelli che ascoltano gli One Direction sono pazzi, anzi, ma il punto è: come è possibile che si scateni una simile caccia all’uomo solo dettata da congetture, da invidia, da rabbia e da passione incondizionata?

one-direction

A volte mi trovo a pensare che il Web, che Twitter e che tutti i social non abbiano gli anticorpi per gestire certe situazioni, che non abbiano le difese correlate ai tipi di attacchi che possono esse lanciati: la nostra società ha impiegato centinaia di anni per trovare dei sistemi di contrappesi e fare si che l’individuo possa essere tutelato in modo correlato agli attacchi che riceve.
I Social Network fino a pochi anni fa non c’erano, e ci vorranno moltissimi anni prima che si formi una coscienza collettiva nell’uso degli stessi, e una educazione parallela a quella reale, che possa essere calzante sui social.
E la legge, la legge sarà ancora più lenta nel seguire le anomalie, i cambiamenti repentini e le situazione che si rincorrono in un mondo in continuo mutamento.

Penso che quello che manca online oggi, specialmente in Italia dove siamo più arretrati che in molti altri Paesi, sia una coscienza collettiva comune che riesca ad arginare certe situazioni, situazioni in cui una persona colpevole di nulla viene accusata, aggredita, umiliate e torturata psicologicamente. Ci vogliono la responsabilità e la coscienza adatta ad un grande potere, il potere delle masse.

E questo cambiamento deve nascere dalle nuove generazioni, oggettivamente le più numerose ed influenti all’interno di un ecosistema in continuo e fluido cambiamento.

Grazie a Roberto di Molfetta per lo spunto al post.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

6 Comments

  1. Giulia
    9 Gennaio 2013 at 12:46

    Che si tratti di cyberbullismo o di bullismo, le conseguenze a volte sono davvero tragiche (http://huff.to/13govL2).
    Il degrado delle nuove generazioni nasce probabilmente dal mescolarsi di molte variabili, un’evoluzione “negativa” di famiglia per arrivare alla scuola, c’e’ chi attribuisce la colpa anche ai nuovi e piu’ violenti contenuti multimediali (di tv, videogiochi etc).. Ho solo 25 anni, ma quando andavo alle superiori e in genere a scuola, sapevo bene che non mi era permesso dire “oh cia’ Professo'” ne’ rispondere in alcun modo quando rimproverata perche’ beccata a chiaccherare. Ci si alzava in piedi quando il Professore entrava/usciva dalla stanza, masticare una cicca (intendo il chewingum, la cingomma, il cicles, chiamatelo come vi pare)era quasi apologia di reato. E a casa ci sono sempre state regole da rispettare, l’autorita’ dei miei genitori non ha mai avuto bisogno di molte parole. Questo non significa vivere in una prigione, ma..come dire..c’era molto piu’ rispetto.

  2. Daniela Zannoni
    9 Gennaio 2013 at 17:11

    Giulia, hai avuto la fortuna di vivere in una famiglia che ci tiene molto a te, che ti ha posto regole e creato confini, indirizzandoti verso una strada e impedendoti di brancolare nel mondo senza una meta. Tu non saresti mai l’attore di azioni di bullismo o cyber. Quello che chiami degrado delle nuove generazioni è dovuto al fatto che molti genitori di oggi vogliono rendere ai figli la vita facile, perchè non debbano soffrire per aver quello che hanno ottenuto loro stessi a suo tempo. Ma così i ragazzi crescono insicuri, si credono potenti e sfogano i propri insuccessi alzando la voce e se la voce non basta, alzano anche le mani, ed il gioco è fatto. Insegna ai tuoi figli il rispetto che i tuoi hanno insegnato a te, per il loro bene, è dalle persone come te che dipende la ripresa da questo degrado. Ed i bulli torneranno ad essere pochissimi derelitti, come ai miei tempi. @ Giulia:

  3. Giulia
    9 Gennaio 2013 at 17:20

    @ Daniela Zannoni:
    Ti ringrazio Daniela ;)

  4. Daniela Zannoni
    9 Gennaio 2013 at 17:31

    Giulia ha scritto:

    @ Daniela Zannoni:
    Ti ringrazio Daniela

  5. Ines
    23 Aprile 2013 at 08:23

    Io adoro i one direction li amoooo

  6. maria.t
    14 Gennaio 2014 at 09:20

    @ Giulia:
    ai ragione sono d’accordo con te



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