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25 Marzo 2010

Sindrome della pagina bianca

di Rudy Bandiera

Ho la sindrome della pagina bianca, ovvero quella curiosa sensazione che prova ogni tanto chi scrive, sia per mestiere che per passione, a causa della quale si è terrorizzati dal fatto di non avere niente da scrivere.
Visto che non capisco bene se è una cosa passeggera o meno, mi sono messo li a pensare, a decidere che cosa scrivere, ma la cosa non è servita ad un beneamato cazzo di niente: la sindrome rimane.
Ora, visto che non trovo soluzioni al mio buco creativo chiedo gentilmente a voi di darmi spunti, quando ne avete, per scrivere di qualunque cosa vi venga in mente, e faccio di più: causa crisi profonda mi sono documentato, ho cercato in Rete, ed ho trovato un utile sistema per sconfiggere questa sindrome… che a me evidentemente non è servito a niente.

1. Non aspettate l’ispirazione, progettate il vostro testo. Preparate con cura la scaletta, appuntandovi tutte le idee e i contenuti che volete esprimere, anche alla rinfusa. Continuate con il metterli in ordine e numerandoli, dando loro senso e sequenzialità. A margine, o in una seconda colonna, scrivete con chiarezza e in neretto l’obiettivo del vostro documento, i messaggi più importanti, gli elementi di attenzione.

2. Preparate una lista di parole chiave, quelle più attinenti al vostro argomento, cui potrete attingere in fase di redazione.

3. Una volta ultimata la scaletta, non siete più davanti alla pagina bianca, ma al progetto del vostro testo. Avete la sensazione di aver fatto già una buona dose di lavoro e soprattutto di avere le idee chiare su quello che dovete scrivere.

4. Un altro vantaggio che ora avete è quello di poter cominciare da dove volete, anche dalla fine se vi riesce più facile. Mettetevi davanti alla scaletta e cominciate da un punto qualunque. Tanto avete ormai la vostra griglia sotto gli occhi e non rischiate di perdere il controllo del documento. Man mano che andate avanti nel lavoro di scrittura, spuntate tutte le parti già scritte. Potete così visualizzare e progressi e andare spediti verso la conclusione.

5. Dimenticate la sindrome da “tema in classe”. Non pretendete di partire con una grande apertura, di avere una grande idea, una grande metafora, per cominciare. È molto meglio avere tante piccole buone idee. Spesso, anzi, i migliori incipit si scrivono alla fine, quando il testo ha acquisito un suo senso e una sua compiutezza.

6. Un altro utile consiglio, una volta completata la scaletta, è quello di abbordare subito le parti peggiori, quelle che pensiamo ci daranno più grattacapi. Una volta completate, il resto vi sembrerà uno scherzo.

7. Progettate anche i tempi di lavoro: tot per la scaletta, tot per la prima stesura, tot per la revisione. E impegnatevi a rispettarli: contrariamente a quanto si pensa, i tempi stretti sono non solo un buon antidoto per la “sindrome della pagina bianca”, ma anche un ingrediente che spesso fa lievitare la qualità e la scorrevolezza del testo.

8. In sintesi: per la prima stesura non preoccupatevi troppo degli aspetti formali e buttatevi! Fate finta di scrivere a un amico, se vi aiuta, e incominciate il vostro documento con “caro Paolo”, oppure con “quello che vorrei dire è che…”. Ognuno può elaborare le sue frasi “di appoggio”, quelle che servono per cominciare e che poi dobbiamo essere pronti a tagliare. L’importante è lasciarsi un buon margine di tempo per la revisione, perché è lì che il vero lavoro comincia.

Queste 8 regole, che come vedete a me non sono servite se non a prelevare le suddette da un altro sito, dovrebbero essere quelle che vi salvano da questa sindrome.
E’ anche vero che se sono qua a scriverne forse sono salvo. O forse sono solo matto… non so.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

19 Comments

  1. Elena
    25 Marzo 2010 at 09:43

    tu devi aver confuso le sindromi oppure hai mangiato pesante :-)

  2. Ketty Increta
    25 Marzo 2010 at 09:44

    azz! E menomale che non sapevi cosa scrivere!

  3. Elena
    25 Marzo 2010 at 09:46

    @ Ketty Increta:
    quello fa finta, senti a me… vuol farci sentire protagonisti e si inventa di chiederci aiuto, tanto poi pubblica sempre il caxxo che ha voglia :-)

  4. Rudy Bandiera
    25 Marzo 2010 at 09:47

    @ Elena:
    @ Ketty Increta:
    credo che tutte le vostre teorie siano disgustosamente azzeccate ragazze!

  5. s.liston
    25 Marzo 2010 at 12:35

    Elena ha scritto:

    @ Ketty Increta:
    quello fa finta, senti a me… vuol farci sentire protagonisti e si inventa di chiederci aiuto, tanto poi pubblica sempre il caxxo che ha voglia

    ho capito male o stai dicendo che rudy ha voglia di caxxo?!

  6. Ketty Increta
    25 Marzo 2010 at 14:14

    s.liston Di cosa ha voglia sono caxxi soui, ma se conosco il mio chicken si limiterà ad aver voglia di ciccioli e lambrusco!

    Rudy mi ricordi me alle superiori durante un compito in classe d’Italiano dove la prof una bastardissima fascista, ci aveva dato “tema libero” scrissi un intero protocollo (vecchi fogli a righe con 4 facciate) in modo ironico sul perchè non gradivo i temi liberi!
    Ovviamente la bastardissima prof, essendo assolutamente priva del senso dell’umorismo non gradì e non potendo segnarmi errori d’ortografia mi scrisse che ero “fuori tema”.
    Ma come? Se il tema è libero scrivo che caxxo mi pare!

  7. Rudy Bandiera
    25 Marzo 2010 at 14:51

    @ Ketty Increta:
    Un pochino come quando in un pst ti dicono che sei OT.
    Sei sicura che la profe non ti abbia scritto che eri OT? :-)

  8. Elena
    25 Marzo 2010 at 15:13

    @ s.liston:
    uso il che alla maniera gggiovane, partendo dal presupposto che se lo spirito rimane vigile il corpo non vacilla
    @ Rudy Bandiera:
    bisogna che tu convochi un consiglio di istituto per decidere se quello che scrive liston devi i vostri figli

  9. Rudy Bandiera
    25 Marzo 2010 at 15:16

    @ Elena:
    vero, i nostri figli sono deviatissimi da Listone!
    La cosa mi devia pureammè

  10. jack 3 mani
    25 Marzo 2010 at 16:42

    quando la pagina bianca incombe, il miglior modo per tirare fuori qualcosa è mettresi un dito in culo tapparsi naso e bocca e soffiare forte, poi all’ apice dell’ espirazione scegli se tirare via il dito dal culo o stapparti il naso, il prodotto che ne uscirà sarà sempre meglio del 95% di quello che si trova sugli scaffali di una libreria. Sinceramente, quando sono in forma, una mia caccola è molto più inquietante di un giallo di Faletti, per non parlare di quando invece tolgo improvvisametne il dito dal cu… non lo faccio quasi mai, ma quando lo faccio, seta di Baricco, sembra un misto acrilico lavato a 90gradi con i calzini da tennis.
    L’ adagio che recita di star zitti quando non si ha niente da dire è quanto mai opportuno in letteratura, ma se volete fare concorrenza ai mille pennivendoli e dattilografi che impestano la carta stmapata, allora, avanti col metodo, e scrivete scrivete scrivete… tanto è più facile che compri un brutto libro piuttosto che ricordarmi di comprare la carta igienica.

  11. Elena
    25 Marzo 2010 at 17:38

    @ jack 3 mani:
    lo diceva anche Charles: “don’t try”

  12. jack 3 mani
    25 Marzo 2010 at 18:00

    Elena ha scritto:

    @ jack 3 mani:
    lo diceva anche Charles: “don’t try”

    ah si ? bene .
    Ma Charles chi? charles bukowski o charles ingalls?

  13. Elena
    25 Marzo 2010 at 18:12

    @ jack 3 mani:
    il primo che hai detto, ci vuole un muro per quell’assunto non una prateria

  14. nuZz
    25 Marzo 2010 at 18:34

    Teorema della non-esistenza della Sindrome della pagina bianca.
    Se non hai di cosa scrivere, parla della Sindrome della Pagina Bianca, sicchè la Sindrome non esiste o la Sindrome esiste ma la cura è la sindrome stessa.
    :D
    nuZz

  15. Rudy Bandiera
    25 Marzo 2010 at 18:37

    @ nuZz:
    hehe mi ricorda fait cleb ;-)

  16. s.liston
    25 Marzo 2010 at 18:52

    jack 3 mani ha scritto:

    Elena ha scritto:
    @ jack 3 mani:
    lo diceva anche Charles: “don’t try”
    ah si ? bene .
    Ma Charles chi? charles bukowski o charles ingalls?

    aznavour?
    ..com’è triste veneziaaaaaa soltanto un anno dopoooooo,
    comìè triste veneziaaaaaa se tu non ci sei piùùùùùùùùù..

  17. MjK
    25 Marzo 2010 at 19:31

    abbasso la samba

  18. Cicapui
    26 Marzo 2010 at 09:04

    Mah, io quando voglio parlare di qualcosa tutte quelle robe lì non le faccio mica.
    Non mi preparo una scaletta, non elenco punti salienti, non scelgo un florilegio di vocaboli. Scrivo e basta, lascio scorrere finchè non ho tirato fuori tutto. Perchè a me non piace punto fare programmi. Certo, c’è il rischio che a metà strada il pensiero cominci a seguire una deriva diversa e alla fine vien fuori qualcosa di diverso da come te l’eri immaginato. Ma questo è il bello della spontaneità: la tua mente trova agganci impensabili.
    Poi, il più delle volte, il risultato finale fa cagare ;) Ma va bene così. L’obiettivo tanto è sempre quello: stimolare la discussione. Se qualcuno discute talmente tanto da farsi venire la voglia di gonfiare la faccia a qualcun altro.. lo scopo è raggiunto! ghghghgh

  19. jack 3 mani
    26 Marzo 2010 at 13:02

    Cicapui ha scritto:

    Non mi preparo una scaletta

    Cicapui ha scritto:

    Poi, il più delle volte, il risultato finale fa cagare Ma va bene così.

    ehi ma allora scriviamo le stesse cose! hai provato col mio metodo?



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