A volte, grazie al blog, ho la fortuna di conoscere persone molto interessanti, persone del tutto fuori dal “mio giro” e che senza Internet non avrei mai conosciuto. Questo è il caso dell’amico Angelo Valenza che mi da l’opportunità di parlare di quello che sta accadendo nella striscia di Gaza, quasi in prima persona.
Si perchè in quella zona martoriata del mondo ci sono alcune, pochissime certezze: c’è la certezza che i palestinesi lanciano dei razzi verso Israele. All’apparenza in modo casuale ma in realtà per destabilizzare un’area, un Paese e un equilibrio mondiale che arriva fino all’Egitto e agli USA.
C’è la certezza che Israele risponde sempre in modo brutale, con caccia, bombardamenti e morti come se non ci fosse un domani.
C’è anche la certezza che per quanto Israele abbia il diritto di difendersi, e questo è sacrosanto, non avrebbe il diritto di invadere militarmente delle terre che non sono sue, come i Territori Occupati, appunto.
Infine c’è la certezza più triste, la più infame: tutte le volte che inizia l’escalation muoiono decine e decine di persone senza che noi, molto spesso, le si percepisca davvero. Una cosa è sapere che una cosa avviene e un’altra cosa il percepirla.
Adriana Zega è una cooperante italiana che lavora a Gaza da 2 anni e mezzo. E’ arrivata nella Striscia in marzo 2010 per occuparsi della creazione di un Centro di aiuto all’imprenditoria femminile e oggi si occupa di progetti di sviluppo di attività legate all’agricoltura e all’acquacoltura. Da mercoledì scorso fino ad ieri è rimasta bloccata a Gaza, insieme con altri sei cooperanti italiani. Durante questi drammatici giorni ha raccontato quello che stava succedendo, i 600 bombardamenti, il tremolio delle cose provocato dai boati, il rumore dei droni che sfrecciano sopra i palazzi, il cielo notturno illuminato a giorno da velivoli e missili. Queste sono le ultime mail che ha inviato.
Mail di venerdì 16: terzo giorno di bombardamenti
Qui a Gaza si vive ancora una situazione molto tesa, i bombardamenti israeliani continuano incessantemente e stanotte non ci hanno fatto chiudere occhio. Stanno continuando a colpire su tutta la striscia e finora a hanno compiuto più di 600 bombardamenti, un’operazione che sta terrorizzando l’intera popolazione di Gaza sotto assedio. Finora 28 persone sono state uccise, più di 250 quelle ferite di cui 100 bambini e 30 casi in condizioni gravi.
Oggi le milizie palestinesi hanno colpito con un razzo un campo aperto fuori Gerusalemme, oltre ad aver già raggiunto Tel Aviv. Dalle 8 di stasera gli israeliani hanno detto che avrebbero incrementato l’attacco… lo stiamo sentendo. Ci attende un’altra notte di bombe e boati che risuonano intorno, droni ed F16 che ronzano con il loro carico di distruzione in cielo.
I bombardamenti avvengono in prossimità a dentro aree densamente popolate mettendo a rischio la vita dei civili. Ogni bombardamento causa la vibrazione delle abitazioni, creando un effetto terremoto che scuote le case. Un’amica vive vicino a un campo di addestramento che stanotte hanno colpito ripetutamente. La sua casa è stata scossa forte e il boato cosi assordante che pensava stessero attaccando casa sua. Stamattina mi ha scritto: “E’ da stamattina che tremo e ho paura. Pensavo che ci sarebbe caduta la casa addosso verso le 6. Non so cosa usino ma è terrificante.”
Fa rabbia leggere le versione dei principali media e giornali, che enfatizzano i lanci di razzi senza raccontare del disastro umanitario di Gaza, dell’illegalità del blocco israeliano, e dei bombardamenti indiscriminati su una popolazione imprigionata. Stanno terrorizzando l’intera popolazione, per fare la loro campagna elettorale.
Penso che la maggior parte della gente per 8-10 ore al giorno non ha elettricità nelle case (come da tre anni a questa parte) e molti la sera sentono gli aerei e gli attacchi stanno nel buio delle loro case, penso alla paura dei bambini (a Gaza il 50% della popolazione ha meno di 14 anni). Munir un amico mi ha raccontato che suo figlio di 3 anni grida spaventato per i botti e la bimba di 8 anni non vuole mangiare ne bere niente.
Domenica 18: quinto giorni di bombardamenti
Ciao,
Sono le 4:30 del mattino e siamo ancora svegli, dall’una in poi il ronzio dei droni e il lo sfrecciare degli F16 non ci fanno dormire. Fanno venire il mal di testa. E’ per quello che i droni sono chiamati zannana (zanzare) in arabo. Poi hanno iniziato a bombardare e hanno sparato dalle navi militari ripetutamente. Colpi che esplodono e soffocano in un tonfo dall’eco grave e profondo di distruzione.
Hanno colpito un palazzo in centro a Gaza dove stanno i media palestinesi ferendone gravemente 5 e uno ha perso la gamba. A Beit Lahia, nel nord, hanno tirato sulle case uccidendo 2 bambini.
Abbiamo saputo dalla radio che le navi si sono avvicinate alla riva della middle aerea e che hanno iniziato a sparare. Ci siamo affacciati per qualche istante alla finestra – da dove è meglio stare lontani – che si affaccia sul porto davanti casa. Alzando lo sguardo abbiamo visto un cielo stellato, in movimento, pieno di puntini luminosi che si spostavano veloci fra le stelle, gli aerei maledetti. Abbiamo intravisto le navi anche qui davanti a casa, poco oltre al porto il chiarore di qualche barca si intravedeva nel buio. Sono spaventose. Nell’area centrale sulla costa la marina ha concentrato un grosso numero di navi.
Abbiamo sentito anche che hanno distrutto i due ponti che collegano il nord con il centro della striscia e che sempre nella zona centrale verso la costa di Deir el Balah sono iniziati i combattimenti tra i combattenti della resistenza palestinese e la marina israeliana, sicuramente finiranno male.
Sono le 4:50, qualche moschea canta, meno del solito. Il canto dei muezzin dai minareti che annuncia l’alba si mischia a quello degli aerei…
Speriamo che questo esercito del terrore si plachi. E’ talmente assurdo che mettano in azione questa enorme macchina del terrore, che la popolazione di Gaza, i palestinesi, debbano subire tutto questo. Che Israele possa condurre questa offensiva militare indiscriminata ancora una volta nell’impunità più totale, di cui i principali media e governi del mondo sono complici.
Buona notte e speriamo che il giorno nuovo porti la fine di questo disastro, Inshalla.
Spero per Adriana e per tutti quelli che abitano sotto a quel caldo e devastato cielo, che le cose migliorino, e spero anche, presto, di poter pubblicare una sua mail nella quale dico che tutto si è sistemato.
Io la non ci sono, quindi mi devo fidare di quello che leggo, ma penso che davvero, in quella zona del mondo, risieda l’origine e la fine di molti dei mali che affliggono questo pianeta.
Israele liberi i territori occupati, tornando ai confini stabiliti dall’Onu, e nasca lo stato di Palestina (anche questo stabilito in sede Onu). Ma Israele vuole essere uno stato razzialmente puro, uno “stato ebraico”, e non accetterà niente meno che una definitiva e totale cacciata dei palestinesi. Progetto iniziato con la nakba del 48.
E’ il colmo: al popolo ebraico serve uno Stato, e ne resta privo quello palestinese.
fidarsi di quello che si legge potrebbe essere un po azzardato, quello che la tua amica scrive è vero ma bisogna anche prendere in considerazione alcuni aspetti:
1) Israele è sotto attacco continuo da diversi mesi con lanci di razzi nelle zone di askhelon , zona civile e non di interesse militare, centinaia di razzi sono stati lanciati distruggendo case scuole ed altri obiettivi sempre civili
2) Israele con la sua offensiva mira ad eliminare esclusivamente obiettivi militari palestinesi anzi tenta di distruggere l’arsenale bellico di Hamas che nella propria politica protegge con scudi umani o peggio con scuole ed ospedali.
3) Israele prima di ogni attacco avverte la popolazione con lanci di volantini per far si che possano allontanarsi da obiettivi militari
4) responsabilmente e volontariamente Hamas piazza accanto alle scuole, agli stadi, alle abitazioni, perchè vuole che l’esercito rinunci a colpirli o peggio incitare alla strage.
Con tutta la buona volontà e la spinta di indignazione, niente di me solo riesce a spegnere un solo mortaretto di questa guerra ingiusta.
Mi chiedo fino a quando la Lega Araba, non solo con l’appoggio occidentale,si deciderà con la propria politica confinante a dire Basta?.
Mi chiedo..e se l’IRAN si decidesse a darne l’appoggio ai Palestinesi per loro fondamentalismo Islamico,come si metterebbero le cose.?.Visto che l’Iran detiene anche l’Atomica,pronta a testare?
azz Rudy che argomento spinoso…. ok conto fino a 100 e scrivo…
vorrei rispondere a Leonello per alcune “inesattezze” ( presumo e spero involontarie)
1) negli ultimi undici anni sono morti a causa dei razzi artigianali palestinesi ben 21 israeliani a fronte di centinaia di lanci. Certo si può tranquillamente scrivere che anche un solo morto è troppo ma ciò rende l’idea che quei missili giocattolo fanno male se centrano la testa di qualcuno. Definire questi lanci “una minaccia per l’esistenza di Israele” fa come minimo ridere.
2) Dici che colpiscono siti pericolosi e basta. Oggi fonti militari sioniste dicono d’aver colpito la bellezza di 1350 siti, cacchio hanno più siti del nostro paese? Ci rendiamo conto di cosa significhi tale cifra in un territorio di circa 350 km quadrati?
p.s. ot
Rudy ammiro, anche se a volte ti stuzzico, il tuo modo perennemente pacato di esporre le cose. Non hai mai una posizione netta su qualcosa? Qualcosa ti mai mai incazzare veramente? :)
Mi permetto di far notare un particolare di questa vicenda prendendo un pezzo da un articolo del mio blogghino:
“Se la gran parte dei media dipinge Jaabari come un fiero e oltranzista nemico di Israele, in pochi (quasi nessuno) sottolineano i rapporti intercorsi negli ultimi anni tra lo stesso Jaabari e i vertici dello Stato ebraico di cui era interlocutore: dipinto come un carceriere spietato, un sadico aguzzino, un fanatico fuori controllo, è stato invece il principale alleato di Israele nei negoziati per la liberazione del giovane caporaleShalit, il garante della sua incolumità fisica durante gli anni della prigionia e soprattutto colui che ne ha permesso il ritorno a casa nel 2011. Anche il Dipartimento di Stato Usa ha condannato Hamas per il lancio di razzi contro Israele: “Non vi è alcuna giustificazione”. Senza fare menzione alcuna che in realtà Ahmed al-Jaabari lavorava in appalto per Israele. Era lui l’uomo incaricato di garantire la sicurezza nella Striscia di Gaza e di far rispettare il cessate-il-fuoco al mosaico di movimenti estremisti della jihad islamica. In cambio di questa fragile tregua Tel Aviv finanziava il regime di Hamas, fornendogli denaro, infrastrutture e beni di prima necessità.”
@ Moreno:
il punto è che se si prende posizione in modo netto c’è chi ti dice “vergogna, uno nella tua posizione deve solo dare le notizie senza commentarle” e se non lo fai trovi quelli che dicono che, appunto, non lo fai. In realtà io prendo sempre posizione su tutto, di Gaza e Israele ne ho scritto un sacco di volte http://goo.gl/hPSMy ma preferisco sempre essere pacato per un motivo semplice: non so mai se ho ragione o torto quindi meglio capire bene.
@ Leonello:
non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere…
È lo schifo del xx secolo che continua nel ventunesimo.
2 popoli 2 stati, l’unica soluzione intelligente.
E fa ancora più schifo l’indifferenza del mondo intero
L’Islam non accetterà mai l’esistenza di uno stato ebraico. Rendetevi conto che i musulmani nati in quelle zone non vogliono i due stati, ma la completa cancellazione di Israele. Islam vuol dire sottomissione, è nel DNA di questa religione. Si diceva che il problema erano i coloni. Bene, i coloni ebrei sono stati fatti rientrare. E’ cambiato qualcosa?
@ Giovanni ~ Quacos:
I coloni sono stati fatti rientrare? Una battuta o uno flame? Approvano la costruzione di nuovi insediamenti illegali più spesso di quanto noi andiamo al cesso.
Oltretutto affermare che l’islam ha nel suo dna la sottomissione non sta ne in cielo ne in terra… Chiedono la cancellazione di uno stato illegale basato sull’apartheid dove gli indigeni sono stati rinchiusi in un lembo di terra chiuso da un muro alto cinque metri.
@ Moreno: scusate l’errore non so come si modifica un post :)
@ Moreno:
La politica di Israele riguardo agli insediamenti dei coloni cambia continuamente, ma l’etimologia di Islam è “sottomissione”, e dai tempi di Poitiers e Lepanto religione e conquista militare per i mussulmani sono sempre andati di pari passo.
Questo dice il Corano:
Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada.
Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano umiliati.
@ Giovanni ~ Quacos:
Quindi? E’ giusto ghettizzare i palestinesi nella loro terra, razionare loro acqua e viveri, negare loro la dignità di avere un lavoro per mantenere la famiglia e permettere ai figli di studiare e farsi un futuro? E’ giusto di tanto in tanto bombardare le loro misere case, uccidere i loro bambini, negare loro perfino il territorio su cui vivere, che è appartenuto non più tardi di 50 anni fa ai loro padri?
E’ giusto così perchè loro sono musulmani?…
Non fosse che sei italiano e vivi in Italia come me, ti augurerei di vivere sulla tua pelle tutto quello che gli israeliani hanno fatto e continuano a fare ai palestinesi. E leggere su un blog islamico le stesse puttanate infarcite di pregiudizio che tu scrivi su di loro.
@ Nico: mi dispiace, ma così non ci sto. Io credo che in una guerra non abbia ragione nessuno! Ho citato due versetti del Corano e ho accennato a un fatto storico, cioè che le popolazioni musulmane sono state sempre aggressive, ma nessuno si merita quello che sta patendo chi vive nella striscia di Gaza per colpa di qualche demente che spara razzi anche se non siamo a capodanno! D’altra parte pure l’Egitto aveva chiuso le frontiere!
Tu piuttosto non sarai uno di quelli che dice che l’olocausto non è mai esistito?
“demente che spara razzi” guarda caso poco prima delle elezioni israeliani, l’84% degli israeliani è contento di questo massacro due mesi prima della cabina elettorale. Coincidenza?
@ Giovanni ~ Quacos:
Cosa c’entra l’olocausto con l’oppressione del popolo palestinese?
Io credo che l’olocausto sia stata una delle più brutte nefandezze da quando esiste l’uomo sulla terra.
Così come sono fermamente convinto che quanto accade in Palestina da meno di un secolo a questa parte sia una brutta nefandezza, compiuta dallo Stato di Israele a danno del popolo palestinese.
Nessun palestinese avrebbe sparacchiato “razzi” contro israeliani se questi ultimi non avessero invaso il loro territorio segregandoli, affamandoli, umiliandoli, imprigionandoli dentro ghetti, che tanto assomigliano a quelli che hanno preceduto l’olocausto…
Ma a sua volta Israele è stato costretto a segregarli perché questi salivano negli autobus e si facevano esplodere. Quindi chi è ha dato il primo cazzotto?
“Il 14 maggio del 1948 venne dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, un giorno prima che l’ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione.
Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del Mandato.
Lo stesso 15 maggio 1948 gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, attaccarono l’appena nato Stato di Israele.”
Chiacchiere chiacchiere. Ai fatti, lo stato di Israele esiste e quello di Palestina no. Quindi, chi non vuole cosa?
@ Moreno:
Facciamo notare anche che si tratta di un omicidio “extragiudiziale”, una raffinatezza che solo Stati Uniti e Israele possono concedersi.
Lo stato palestinese non esiste perché non esiste una lingua palestinese, una religione palestinese: sono arabi. Zahir Muhsein lo dichiarò apertamente. Quelli che sparano i razzi non vogliono uno stato palestinese ma la distruzione dello stato ebraico, che secondo loro è stato creato abusivamente.
@ Giovanni:
Come è nato lo stato di Israele (che ebraico ancora non è, ma riuscirà nell’impresa – mai riuscita prima – di uno stato epurato, se continua con governi nazionalisti di ultradestra) ?
@ Giulia S.: l’ho già scritto nei commenti precedenti
@ Giovanni ~ Quacos:
Manca il “quindi”.
Quindi?
Li ammazziamo tutti questi “arabi musulmani che si fanno esplodere sugli autobus”?
Li deportiamo?
Li lasciamo morire di fame e sete?
Li mettiamo gli uni contro gli altri (Fatah contro Hamas) e li facciamo suicidare tutti?
E’ giusta la politica di segregazione e ghettizzazione che conduce Israele?
Tutte le argomentazioni che porti suonano pretestuose… come l’omicidio di (falsi) soldati tedeschi al confine polacco nel ’39…
La Storia può (e dovrebbe!) insegnare.
@ Nico: Ti ho già detto che il “quindi” non lo so, so solo che in questo momento chi ci rimette di più è chi vive nella striscia di Gaza.
@ Giovanni ~ Quacos: Scusa, non avevo notato.
Il fatto che “venne dichiarata” la nascita di uno Stato – insediandolo su un territorio abitato e vissuto – non si può considerare abuso? La cosa non andava gestita meglio?
Mi viene da ridere! Se un arabo chiede di togliere il crocifisso dalle aule è “invasione”, se l’Onu sgombra un popolo arabo per “sancire la creazione” di uno stato filo-occidentale, tutto bene.
@ Nico: Ogni aggressione israeliana contro la Striscia aumenta il potere e il consenso di Hamas. E Israele lo sa.