Vi siete mai chiesti cosa sia la popolarità?
Spesso confondiamo la popolarità con il successo, o con quello che secondo il nostro modello è il successo: pensiamo siano i bagni di folla, essere fermati per strada, ma in realtà non è solamente questo, anzi, questo è una piccola parte. Se ci pensate possiamo essere molto popolari ma non riempire i palazzetti: la Montalcini non ha mai riempito palazzetti e non credo sia stata fermata decimillaia di volte per strada per gli autografi, cosa che forse capita più spesso a Flavia Vento.
Se riempi i palazzetti sei popolare, certo, ma non è questa la vera misura della popolarità quanto invece il numero di persone che ti pensano quando tu non ci sei.
Anzi, credo che la popolarità sia ESATTAMENTE questo: quante persone ti pensano e parlano di te quando non ci sei.
Ad esempio, quante volte avete parlato di Warren Buffet o Bill Gates o avete pensato a Gandhi ot a Carlo Rubbia ot ad Antonio Inoki? Ecco, in base a quante volte lo avete fatto e lo hanno fatto tutti gli altri, si “calcola” la popolarità, cosa che è del tutto impossibile da calcolare, evidentemente.
Ad esempio, quante volte si parla di Montemagno nelle sale riunioni delle agenzie, alle lezioni di digital qualcosa o quando si discute di argomenti che abbiano a che fare con il Web? Tantissime. Non tutte le conversazioni o i pensieri hanno la stessa direzione o lo stesso valore o lo stesso “giudizio” ma se ne parla tanto, e quindi, Marco è popolare.
Ora, la noetica è una pseudo scienza molto affascinante che vuole portare in primo piano il cosiddetto “sesto senso” ed il suo scopo è anche quello di trovare le relazioni tra mondo fisico e mente umana, e come essa può influenzare determinati avvenimenti o processi fisici.
In pratica, secondo la noetica, se si pensa a qualcosa gli si passa energia.
Morale della favola: se qualcuno vi sta sui maroni, per essere proprio certi di non passargli energia e per non aumentare la sua “popolarità” evitate di pensarci e, soprattutto, evitate di parlarne perché non fate del bene a voi e fareste del bene solo a lui.
In estrema sintesi, parlar male alle spalle è da sfikati :)
Sono un digital coach, un docente e un TEDx speaker: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding.
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