Rodolfo Graziani è stato un generale e politico italiano. E’ stato anche un assassino di massa, un razzista/fascista/nazista che ha compiuto dei crimini contro l’umanità efferatissimi ed è stato inserito nella lista dei criminali di guerra per l’uso di gas tossici e bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa in Etiopia.
Ecco, a quest’uomo, a questa pubblica vergogna italica noi abbiamo dedicato un monumento, pagato con i soldi dei contribuenti:
“Rimuovere il ricordo di un crimine, ha scritto Henry Bernard Levy, vuol dire commetterlo di nuovo: infatti il negazionismo «è, nel senso stretto, lo stadio supremo del genocidio». Ha ragione. È una vergogna che il comune di Affile, dalle parti di Subiaco, abbia costruito un mausoleo per celebrare la memoria di quello che, secondo lo storico Angelo Del Boca, massimo studioso di quel periodo, fu «il più sanguinario assassino del colonialismo italiano». Ed è incredibile che la cosa abbia sollevato scandalizzate reazioni internazionali, con articoli sul New York Times o servizi della Bbc,ma non sia riuscita a sollevare un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica nostrana”. Corriere.it
Saputo del monumento costato 127 mila euro (nostri…) i discendenti dell’imperatore etiope hanno scritto a Napolitano sottolineando che quel mausoleo è un «incredibile insulto alla memoria di oltre un milione di vittime africane del genocidio», ma che ancora più spaventosa è l’assenza d’una reazione da parte dell’Italia.
Io non ci voglio più vivere in questo Paese: non mi rappresenta più. Non riesco più a leggere il giornale e a dire che amo il mio paese. Vedo sempre più giovani che se ne vogliono andare perché non riescono a lavorare, perché non si possono esprimere e perché non si riconoscono più in una Italia dai contorni frastagliati, subdoli, sporchi e taglienti. Un’Italia putrida, corrotta e guasta, dalle sua fondamenta.
In questa Italia io non mi riconosco più.
Una porcata all’ Italiana. Poi la sinistra fa la buonista e non dice niente, ed io uomo di sinistra dico che mi fanno schifo come tutto il resto della classe politica.
Caro Rudy condivido il tuo sdegno e lo schifo per questo paese.
Hai ragione anche a me vengono i brividi quando vedo vie e piazze dedicate a Lenin o a Stalin, ma purtroppo questi assassini non sono stati ancora giudicati tali dalla storia
@ Alessandra:
no no perdonami, ma dove sono le strade dedicate a Stalin? E poi, perdonami ancora, è difficile accomunare Stalin e Lenin, sono due cose diverse (anche se non conosco nemmeno strade o piazze dedicate a Lenin a dire il vero)
Perdonami Rudy ma bisogna anche smetterla di essere di parte e di fingere di non sapere. In Sicilia sopravvive una via Stalin, per la precisione a Raffadali, provincia di Agrigento (ne risulta una anche a in Francia).
Dalle parti di Pero (sempre Milano) sopravvive il mito sessantottino di Ho Chi Min, mentre i filocinesi dItalia, per celebrare degnamente il Grande Timoniere, si devono spostare fino alla campagna di Vicenza che vanta una via Mao. Non si contano le strade intitolate alle scomparse Stalingrado, Leningrado e Unione sovietica. Resistono senza problemi quelle intitolate a Palmiro Togliatti. È un padre costituente, ma non si può dire che il suo nome metta tutti daccordo. Citazioni storiche neutre? Sarà, ma colpisce l’assenza degli eretici del comunismo nostrano e internazionale. Appena un Bordiga e nessun Trotsky nel Paese del più grande Partito comunista occidentale.
La damnatio memorie dovrebbe colpire tutti destra e sinistra e non mi dire che Stalin non e’ paragonabile a Hitler perché faresti un torto a tutte le vittime di quella orribile dittatura.