Su LinkedIn un anno fa fatto un post su Tesla che ha superato abbondantemente il milione e mezzo di view.
Pochi giorni or sono ne ho fatto uno sulla genialità imprenditoriale di Jeff Bezos (molto controversa, a quanto pare) et ha fatto ben oltre 150mila view.
Poi ne ho fatto uno su Elon Musk e Boring Company che a livello comunicativo spesso combina casini ed… è stato BANNATO dal sistema (13 view in 3 ore. Cancellato e ricaricato cambiando alcune parole ma stessa solfa… 0 view in alcune ore di uptime, quindi cancellato).
Se fossi un dietrologo direi che c’è una cordata di Amazon che sta spingendo per comprare LinkedIn da Microsoft la quale, per gratificare l’ego dell’uomo più ricco del mondo e proprietario dell’e-commerce più influente del pianeta, “premia” algoritmicamente il nome di Bezos et il suo -presunto- genio.
Visto però che non lo sono dico solo che LinkedIn ha un algoritmo di filtro semantico potente e molto selettivo, oltre che imperscrutabile. Come avviene per FB usando certe termini si viene oggettivamente bannati: il problema è che non esiste un tool che ti indichi una sorta di “black list” quindi si naviga alla cieca e per intuito…
A voi è mai successo? Avete trovato un metro di misura o vi affidate alla buona sorte?
Sono un divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding.
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