Ammetto che Internet è un notevole e funzionale sfogatoio, ma non perché sia impossibile sfogarsi nella vita reale, solo perché spesso sfogarsi nella vita reale è inutile se non a volte dannoso.
Mi spiego, molto brevemente: insieme a Claudio Gagliardini e Riccardo Scandellari stiamo cercando di mettere insieme un format che fonda insieme Rete e territorio, un qualcosa di abbastanza innovativo ma che possa piacere anche a chi Internet non lo frequenta.
Per portare a termine la “puntata zero” siamo stati gentilmente ospitati dai ragazzi de “La Locanda dei 2“ che tra un “giro di polenta” straordinario e un tagliere di affettato da levare il fiato, ci hanno fatto una sorta di scaletta sui luoghi interessanti da visitare e da “pubblicizzare”.
Tra i mille giri, nella giornata di ieri, ci siamo ovviamente persi: guidava Claudio, quindi sarebbe stato strano il contrario.
Ci siamo trovati nel ridente paese di Bora, scollinato dalla parte di Parma. Il paese è vivo, vitale, quindi decidiamo di rimanere li per pranzo.
Entriamo all’albergo Provinciale di Bore, nella centralissima via Roma, dove una signora non troppo cordiale e decisamente sbrigativa, ci espone un semplice menù della domenica a pranzo. Dico semplice perché la pizza non si fa la domenica a pranzo, solo alla sera.
Insomma, dopo avere mangiato un piatto di tagliatelle senza infamia e senza lode, sono andato alla cassa con la mia comanda ed ho richiesto la fattura. A quel punto è successa una cosa che non mi era mai successa prima: la signora poco cordiale e sbrigativa ci dice che per la fattura deve maggiorare il conto del 10%.
Io perplesso la guardo e le dico “ma perché scusi?” e lei mi dice “ah non è colpa mia, è la legge”.
La legge? La legge?? Io ne chiedo tutti i giorni di fatture e non mi è mai successa una cosa simile. Mai.
Allora dico “no no, mi faccia lo scontrino e pago con il bancomat” e lei, sempre con fare sbrigativo “eh no, il bancomat non va”.
In quel momento ho rischiato l’esplosione e le ho detto “cioè, non mi fa la fattura e non vuole il bancomat??” e lei mi ha ripetuto “è la legge, mica sono io che decido”.
Morale: ho pagato in contanti con scontrino, invece che con fattura e bancomat.
Cosa avrei dovuto fare? Mi pongo sempre il problema di cercare di “fare la cosa giusta” a prescindere dal fatto che mi porti qualcosa di positivo in cambio, ma qui la situazione era paradossale:
– Chiamare la Guardia di Finanza
Ed aspettare li, dentro al locale come un babbeo, in mezzo ai colli, senza sapere quando sarebbe arrivata. E poi per cosa? Per farmi fare una semplice fattura e perdere tutto il giorno li, invece di fare il mio lavoro.
– Litigare
Si, avrei potuto. Ma litigare non mi fa stare meglio, non risolve le situazioni e non mi fa sfogare. Anzi, tende a peggiorare le situazioni e a caricarmi di energia negativa.
– Rendere pubblica la cosa
Ho conservato lo scontrino e questa mattina, appena arrivato in ufficio, ho scritto questo post ed ho redatto una recensione negativa su Google Plus, alla pagina del locale, qui.
Se c’è una cosa bella di essere un blogger è quella di poter rendere pubblici i propri pensieri e le proprie esperienze, sfogandosi, facendo la cosa giusta e sperando che ad altri non capitino le stesse cose.
Mi piace vedere Internet anche come una “esperienza collettiva” che, basandosi sulle frustrazioni scaturite da situazioni non risolvibili, eviti ad altri di doverle rivivere.
Il tutto, sempre e comunque, con misura.
Ciao Rudy, il tuo comportamento è stato più che corretto, fin troppo. La signora forse è ignara della potenza del web e probabilmente non sa nemmeno della pessima pubblicità che si è fatta. Unico rammarico è che tutto ciò sia successo in territorio parmense, praticamente nella mia città. Se avessi saputo vi avrei ospitato all’osteria “da Alba” (mia mamma), si mangia benissimo e non si spende nulla :-)
Una buona dose di mazzate e la rabbia passa. U_U
@ Monica Moretti:
@ Mario Palmieri:
non riesco a riprendermi….