Sapete cos’è il “Gambling“? Si tratta di un appassionato al gioco che ha perso il controllo del suo impulso al gioco, per cui la sua passione volontaria si è trasformata in una necessità irrefrenabile: un drogato, un malato, un dipendente dal gioco d’azzardo.
Secondo un comunicato del CNR  pare che gli italiani siano soggetti a questo tipo di “droga” più di altri: in pratica signore e signori smettete di giocare; avete le stesse possibilità di vincere che di trovare 5000 euro per terra, ma visto che non troverete mai 5000 euro per terra non vedo come potreste vincere. Vi sono molte più probabilità di essere colpiti da un fulmine mentre si dorme, di subire un infarto o di essere stritolati da un asteroide extramondo, piuttosto che vincere il SuperEnalotto.
“Circa 15 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta, 120 mila i giocatori a rischio di diventare gambler. Del 40% la diffusione del gioco tra gli studenti.
Sono circa 15 milioni, il 38,3% della popolazione tra i 15 e i 64 anni, gli italiani che almeno una volta nella vita, hanno giocato d’azzardo. E di questi a risultare maggiormente coinvolta sarebbe la popolazione maschile.
Si tratta di un fenomeno dunque diverso dal boom di giocate indotto dal ‘6’ da record messo in palio dal Superenalotto ma che può essere interessante focalizzare proprio in corrispondenza della ‘febbre’ da jackpot, che ha ormai superato i 100 milioni.
I soggetti di età compresa tra i 25 ed i 34 anni sono quelli che hanno maggiormente dichiarato di avere giocato almeno una volta, ma lo studio evidenzia soprattutto che ben il 10,8% dei giocatori, pari a un milione e mezzo di persone, prova l’impulso a giocare somme di denaro sempre più consistenti. Tra questi giocatori, il 5,3% nasconde addirittura l’entità del denaro speso ai familiari.”

Insomma, da quello che si legge da questo comunicato siamo un popolo di intossicati dal gioco mentre gli esperti ci assicurano che nella lotte­ria della vita “uno su un milione” è approssimativamente la probabili­tà di un parto trigemellare monozi­gote.