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29 Luglio 2009

Facebook, Twitter e YouTube oscurati: è giallo

di Rudy Bandiera

Proprio nel giorno in cui il governo britannico esorta i propri dipendenti ad usare Twitter, nel giorno in cui lo  stesso Twitter cambia home page e nel giorno in cui Di Pietro festeggia il raggiungimento dei 1000 followers ancora sul network “cinguettante”, ecco sparire dalla nostra pubblica amministrazione Facebook, YouTube e Twitter, appunto.
Brunetta dice di non saperne niente ma di fatto tutti i social sono out: manovra contenitiva per fannulloni?
Balckout tecnico?

Non si sa ancora, quello che si sa è che in questo momento la pubblica amministrazione italiana è un pelino in controtendenza…

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

9 Comments

  1. davide licordari
    29 Luglio 2009 at 09:21

    come sempre, siamo 10 passi indietro rispetto all’europa!

  2. Rudy Bandiera
    29 Luglio 2009 at 09:22

    @ davide licordari:
    mah amico, Brunetta dice che non c’entra niente.
    Non sarebbe un giallo altrimenti ;-)
    DI certo però siamo indietro rispetto all’Europa, qui non ci piove.

  3. aglescia
    29 Luglio 2009 at 09:23

    Sai che novita’!!!! Intanto promuovono Italia.it, che come tu hai sottolineato piu’ volte, ci e’ costato un fottio di soldi e fa schifo! Avanti popolo!

  4. Cicapui
    29 Luglio 2009 at 09:56

    ah! adesso ho capito. Li hanno bloccati per la pubblica amministrazione. C’è stato un qui quo qua ;)

  5. Daniela
    29 Luglio 2009 at 11:29

    Non ho capito. Che differenza c’è tra un impiegato pubblico ed uno privato? Io lavoro in un’azienda privata e da una settimana sia youtube che facebook non sono più accessibili. A parte che io non li usavo per correttezza già da prima, quale sarebbe il motivo di perdere tempo su internet mentre si lavora? Quando si torna a casa propria si può fare quello che si vuole. L’uso improprio degli strumenti di lavoro (la legge prevede questo) è anche motivo di licenziamento. Ora visto che non si può mettere dei cani da guardia a controllare tutti i dipendenti, si fa il modo che dai pc di lavoro a certi siti non si possa accedere.

  6. Rudy Bandiera
    29 Luglio 2009 at 11:56

    @ Daniela:
    No Daniela, il “giallo” non è sul merito: non stiamo parlando se sia giusto o meno usare i SN al lavoro, per quanto l’argomento sia interessante e di attualità, ma stiamo parlando del fatto che non sono più accessibili e nessuno se ne prende la responsabilità!
    Se non è stato Brunetta chi è stato? Mah… mistero…

  7. Nico
    29 Luglio 2009 at 12:00

    @ Daniela: …sei in ferie, vero?

  8. Laura
    29 Luglio 2009 at 20:48

    @ Nico: Fantastico!! Ma da dove ti escono !! hahhhh

  9. Laura
    29 Luglio 2009 at 20:50

    Perchè NON proibiscono mai la cosa che fa più male al mondo (salute, psiche ecc.): andare a lavorare!!!!…..Dovrebbero bloccare l’accesso all’ufficio o in fabbrica non a internet!!!



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