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24 Settembre 2015

Dedichiamo troppa energia ad alcune persone: la dolce inconsapevolezza

di Rudy Bandiera

La questione è piuttosto semplice e chiara a tutti: di tempo non ne abbiamo.
Ormai il mondo si divide in due ovvero quelli che lavorano troppo o quelli che non lavorano per nulla: vi ricordate il detto “lavorare meno e lavorare tutti”? Ecco, l’esatto opposto.
I nuovi device come computer portatili, smartphone e tablet, abbinati a tutte le nuove tecnologie di comunicazione pura come social e mail, invece di liberarci dal lavoro ci hanno integrato in un mondo fatto esclusivamente di lavoro con una sola conseguenza:

chi ha un impiego lavora per due o per tre e chi non ce l’ha fatica a trovarlo.

Ora, questa non è la sede corretta et io non sono la persona gusta per affrontare il secondo problema, anche se per me di problema reale si tratta, ma per quello che riguarda la gestione del tempo credo di saperne qualcosa e di poter aiutare alcuni a limitare i danni di una vita “congestionata” dalle troppe cose da fare.
Attenzione, quando parlo di troppe cose da fare non mi riferisco solo a quelli che fanno il mio lavoro, che girano l’italia di continuo e che sono ormai nomadi, ma mi riferisco anche alle persone che hanno 3 figli che fanno tre sport diversi e che non hanno i nonni ad aiutarli, mi riferisco agli studenti e a tutte quelle persone che percepiscono il tempo come un valore scarseggiante e preziosissimo.
Per capirci… questo post lo sto scrivendo in volo da Cagliari a Bologna, ecco.

Bene, dicevamo, come facciamo ad ottimizzare il tempo?

Alcune chicche “tecniche” ve le ho date in questo post, in cui cerco di farvi capire come faccio io a gestire il lavoro, la vita e tutto quello che mi capita sotto mano, ma c’è una cosa che non ho trattato:

come faccio a gestire “gli altri”.

Orbene, lavorando in un mondo completamente virtuale e disintermediato, tutti i giorni non solo ho a che fare con centinaia di persone, ma tutti i giorni sono in qualche modo “costretto” a sciropparmi i contenuti delle altre persone, di moltissime altre persone e non sempre questi contenuti sono gradevoli, allineati o piacevoli rispetto a come sono io.
Attenzione, per evitare la “bolla dell’ego” ovvero quella caratteristica dei social che fa si che noi si visualizzino contenuti solo di nostro gusto (bolla della quale parlerò in un post futuro) non dobbiamo pensare di leggere SOLO contenuti perfettamente allineati con noi perché così non cresceremo mai, ma devo dire che non è sempre piacevole leggere tutto e a volte ci sono profili, persone o individui che, anche se non ci hanno fatto nulla,

possono portarci a pensieri negativi, tristi. Tossici, pensieri tossici.

Allora che fare? Spesso mi capita di vedere persone, anche amici e professionisti, che si ingastriscono alla morte e che iniziano a parlare, anche in privato, di quello che fa uno e quello che fa un altro: questo non necessariamente parlandone male, ripeto, ma anche per riflesso. Io leggo questo che commenta quello che mi sta sulle balle.
Se queste persone non ci arricchiscono, non stimolano il nostro confronto, non ci hanno fatto nulla ma di fatto non servono (e gli dei solo sanno quante siano queste persone che “non servono”) non le dobbiamo pensare. Proprio così, non le dobbiamo pensare.

Ci sono creature alle quali non dobbiamo pensare mai, o il meno possibile. Ci sono persone che dobbiamo dimenticare.

Tempo fa ho scritto un post in cui parlavo del fatto che bloccare le persone su Facebook è corretto anche da un punto di vista della qualità della vita perché, se qualcuno ti fa del male, impedirTI di vederlo, ti farà stare meglio: ti auto disciplini, lo blocchi, non lo vedi più e lo scordi.
Ma ci sono anche quelli che non ti hanno fatto nulla di male ma sono o inutili o dannosi di riflesso quindi, semplicemente, di questi non parlare.

Quando li vedi in giro sui social passaci sopra in fretta, non li seguire se puoi e, soprattutto, non parlare di loro con gli altri.

Morale: se una persona non ti arricchisce e quindi non gli metti like e non compi azioni nei suoi confronti non è che devi andare a vedere il suo profilo di continuo, senza toccare nulla, solo per poi poter parlare con gli altri di quello che trovi.

Investi le energie verso le uniche cose che contano ovvero te stesso, chi ti vuole bene e tutto quello che ti fa crescere.

Il resto, lascialo perdere. Sii dolcemente inconsapevole, non ti dedicare a NULLA che non ti arricchisca e lascia stare, va la. Panta rei.

Grazie ai fotografi Elisa Piemontesi e Lorenzo Lucca che hanno la pazienza di seguirmi et fotografarmi con perizia, ironia et cura della mia personcina.

condivide et impera compertina fronte retro

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)



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