Provate ad immaginare di stare chiusi per un anno e mezzo, ripeto per UN ANNO E MEZZO, con altri quattro sconosciuti in un ambiente piccolo, angusto, non troppo comodo e senza avere la possibilità di uscire.
Non è una tortura, ma quello che aspetta agli astronauti che andranno su Marte se le tecnologie rimarranno quelle di oggi.
Ora, siccome il problema principale per la riuscita di una missione simile, è il mantenimento della sanità mentale da parte degli astronauti, si esegue prima una simulazione sulla Terra per riuscire a tirare fuori i poveracci nel caso in cui diano di matto:
“Sono i primi europei a volare su Marte……in una simulazione a terra. L’agenzia spaziale europea Esa ha presentato i cinque candidati (tre francesi, uno svedese e un tedesco) che parteciperanno all’operazione in corso di preparazione a Mosca. (…) Insieme vivranno senza mai uscire dal loro abitacolo per 520 giorni in completo isolamento per simulare un intero viaggio di andata e ritorno su Marte.” corriere.it
Ma io mi chiedo? Chi sono sti cinque mentecatti che buttano via un anno e mezzo di vita per fare da cavie ad un progetto che donerà gloria e fama ad altre cinque persone, e che farà si che loro siano dimenticati nel momento stesso in cui chiudono quel cazzo di un portone?
Cioè, se è vero com’ è vero che questa è una simulazione, è anche vero che su Marte non ci andranno loro ma altri 5 personaggi addestrati e pagati.
Loro fungono da topi nel labirinto… spero che almeno non abbiano una lavoro e una famiglia altrimenti sono proprio dei coglioni.
Per fare una pazzia del genere, o si ha il cancro, oppure una situazione di vita di quelle da fuori di testa, il tutto corredato con una barca di soldi. Sicuramente se usciranno dopo 520 giorni, non saranno mai piu’ gli stessi, saranno pronti per la neuro. Ciao belli