Non mi voglio perdere in questioni etico/morali in quanto la mia posizione nei confronti del mondo gay è chiara da tempo: la famiglia tradizionale è quella composta da persone che si amano, a prescindere dal sesso. Con figli, senza figli, con adozioni senza adozioni. Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar (a mio modo di vedere).
I punti interessanti sono in realtà due, a prescindere dal contenuto e pensando alla forma.
- 1- Quando capita qualcosa di eclatante c’è sempre qualcuno che pensa sia marketing
A questi dico: non è possibile che invece sia solo stato fatto un errore comunicativo? Come mai c’è gente che pensa sempre e solo che “ci sia qualcosa sotto”?
In questo caso Barilla ha pestato un residuo di Pincher lasciato sul marciapiede: il primo che mi parla di “aggressive marketing” lo denunzio alle autorità.
- 2- Certe cose sono sottintese e NON sono da dire
Sappiamo tutti benissimo che Barilla si pone come target, tra l’altro target enorme, la famiglia concettualmente “tradizionale”. Dove c’è Barilla c’è casa.
Non si rivolgono di certo alle comunità transgender o ai discotecari di Riccione: no no, si rivolgono, da sempre, alla famiglia.
Ma siccome è ovvio, evidente e chiaro, come mai ribadirlo?
Certe cose, a livello di comunicazione, si devono sottacere: la stessa cosa se NON è detta è accettabile, se è detta diventa politicamente scorretta.
Nel punto 2 sta l’errore di Barilla: questo non è marketing. Questa è una défaillance che costerà qualcosa a livello di immagine. Poi si, tra due mesi nessuno ci penserà più, ma intanto…
Neanche io credo sia un’operazione di marketing.
Non ho visto la trasmissione, quindi mi chiedo perché ha tenuto a dire quello che ha detto. Qualcuno glielo ha chiesto?
Per me l’unica cosa da contestare è il tono (mi riferisco a quanto ho letto, non sentito) e il linguaggio, che potevano essere più leggeri.
Ma, ripeto, è stata un’uscita spontanea e non richiesta?
C’è però sempre da considerare che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, che piacciano o meno quelle opinioni. Questo è il bello della democrazia e della libertà. Sarebbe troppo comodo imporre alla gente un “modus cogitandi” (spero di averlo scritto bene). Tutto ciò che dici piace a qualcuno e disturba qualcun altro.
Poi, ovvio, vale sempre la regola del rispetto.
Massì, è gaffe che ha comunque smascherato un modus operandi di cui, ovviamente, tutti si dimenticheranno nel giro di 1 settimana. E’ il ritardo culturale dell’Italia che si ripercuote inevitabilmente anche sull’economia.
Ora mi piacerebbe sapere come la gestiranno a livello di PR… andranno a Ballarò a rettificare? :D
@ Veru:
ah si si, tra una settimana nessuno si ricorderà. Ed aggiungo che non hanno detto nulla di più di quello che tutti sapevamo.
La gaffe non è stato il senso di quello che hanno detto, ma il fatto di averlo detto. Dovevano semplicemente tacere e tutti lo sapevamo lo stesso ecco.
L´intelligenza deve essere portata a spasso con i tempi. La cultura si evolve, il mercato si evolve e anche il marketing dovrebbe evolversi. Oltre ad un insulto razzista nei confronti di persone con gusti ( non malformazioni!) diversi é anche una mancanza di intelligenza. Il basta che se ne parli non va piú. Bisogna che se ne parli bene.
Pensavo ai Barilla come l’ultima famiglia imprenditrice italiana. Se una frase del genere è stata detta per errore, bisogna chiedere scusa e tutto finisce, se fatta per marketing sono caduti in basso come tutti gli altri e la loro pasta cercherò di evitarla
alla gaffe non ci credo perchè la gaffe è un’ altra cosa.
Una gaffe è dire ad una ragazza grassa “complimenti, a che mese sei, sai già il sesso?” , questa è una gaffe.
Riflettere un attimo e poi parlare vuol dire fare un’ affermazione, se hai detto una cosa grossa o l’hai fatto apposta o sei scemo. Sinceramente gurdandolo in faccia credo si possa dire che guido barilla, alla faccia dei soldi che ha, è un imbecille e di imbecilli coi soldi ce ne sono tanti, oggi il premio ricco e demente l’ha vinto lui, domani chissà.
Cruciani lo conosciamo tutti. Fa una trasmissione di “satira” politica aggressiva, arrogante, tutta improntata al politically scorrect. Invita apposta i protagonisti più eccentrici e sopra le righe del mondo della politica e dello spettacolo, provocandoli in modo che ci scappi la frase assurda che faccia notizia e polemica sui media.
Barilla è il perfetto esempio di cosa sia il capitalismo famigliare italiano. Possibile che il presidente di una multinazionale leader mondiale di un settore importantissimo cada come un pollo in queste trappole? Qualcuno riesce a immaginare un Bill Gates che telefona ad un corrispettivo statunitense de La Zanzara, e alla domanda se lui farà mai pubblicità con famiglie gay risponde di no perché *per lui* la famiglia è solo quella tradizionale uomo-donna-figli? E che richiesto di un parere sulle critiche in generale alle pubblicità maschiliste risponde che il ruolo delle donne è quello di casalinghe e amanti (non testuale, ma Barilla in fondo questo ha detto) e che la donna viene *usata* così nelle pubblicità in tutto il mondo?
Loro hanno gli show di Oprah Winfrey, David Letterman, Jay Leno dove si scherza e si fanno battute, anche grevi. Ma lo stile e i toni sono di altro livello, e comunque non si inciamperebbe mai in simili bucce di banana.
Un imprenditore serio alla domanda su eventuali pubblicità gay friendly si sarebbe limitato a dire che le campagne pubblicitarie non le crea lui, ma c’è uno staff apposito che fa ricerche di mercato su come arrivare meglio alla clientela. O al massimo avrebbe detto che il marchio è diventato noto rivolgendosi ad un certo target di consumatori, ha avuto successo, e stravolgerlo potrebbe confondere la clientela. Perché cambiare qualcosa che funziona?
Stop.
Non è che ci volesse un genio, e un uomo che vende il suo prodotto in tutto il mondo dovrebbe essere il primo a sapere che non è il caso di esporsi in questo modo sguaiato su tematiche molto sensibili
@ Rudy Bandiera:
Ciao Ruby, hai colto nel segno. Sono pienamente d’accordo con quanto hai scritto e sono più che convinto che è stato un errore gravissimo non tanto per noi italiani che abbiamo una memoria cortissima ma per il putiferio scoppiato all’estero, molto più sensibili verso certe tematiche. Non credo che in Germania o in America compreranno più Barilla.
Poi una cosa spesso che non è chiara è che per noi gay, almeno per la maggior parte di noi, il concetto di famiglia tradizionale non ci disturba perchè veniamo da famiglie tradizionali ma l’essere esclusi da ogni famiglia o non considerati famiglia degna di rispetto alla pari della tradizionale, ci da enormemente fastidio.
A proposito di famiglia: la mia è composta da me, il mio compagno Antonio e mia mamma perché le famiglie “tradizionali” delle mie sorelle non hanno ritenuto importante prendersi cura di lei dopo l’Alzheimer. Sfido chiunque a non considerarci un’autentica famiglia.
@ Veru:
Per rettificare faranno fare uno spot a Banderas mentre mangia cannelloni, diretto da Pedro Almodóvar.
Carlo ha scritto:
ma come cazzo fate a leggere ruby?? :D
@ Rudy Bandiera:
Perchè sei un Transblogger… :) :) hi he
Non ho visto la trasmissione… ma da quello che leggo… non so più cosa dire…: certo gaffe o non… questa è una bella cazzata!!… Anche la famiglia cosidetta tradizionale cambia nel tempo come cambia la società e i suoi modelli e riferimenti… ma dove vivono i Barilla?? Sempre nel loro mulino bianco??!!!