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25 Settembre 2009

Grazie e grazie a te. Il saper stare al bancone del bar

di Rudy Bandiera

Entro in un bar, prendo il caffè e pago. Porgo i soldi, mi danno il resto, io dico”grazie” e dall’altra parte mi dicono “prego”.
Ma prego un cazzo!

No scusa, mica mi hai fatto un favore a darmi il resto, cioè io ti ho pagato e tu mi hai restituito i soldi in eccesso. Cosa vuol dire prego?
Mi devi dire “grazie a te” oppure “a te” ma non prego. Dai su, porca puttana.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

15 Comments

  1. davide licordari
    25 Settembre 2009 at 09:17

    la smetti? sei acido. la prossima volta che ti dicono “prego” rispondi “anch’io prego x la tua anima dannata (o d’annata, fai te)”

  2. Rudy Bandiera
    25 Settembre 2009 at 09:19

    @ davide licordari:
    HAHA! Sei un grande! Pensa che questo post ce l’ho in mente da una vita ma oggi mi è uscito di getto ;-)

  3. Biljana
    25 Settembre 2009 at 09:24

    A noi si risponde: “vai a pregare in chiesa”..In Serbia sarebbe ancora piu’ ..erm..colorato..

    Comunque, bello sapere che le idiozie sono uguali ovunque :)

  4. Rudy Bandiera
    25 Settembre 2009 at 09:28

    @ Biljana:
    Eccola! Benvenuta :-) L’ho sempre detto io che la Serbia è un paese straordinariamente evoluto.

  5. Biljana
    25 Settembre 2009 at 09:34

    Convengo! Grazie! (occhio a non scrivere “prego” adesso :P )

  6. Nico
    25 Settembre 2009 at 12:14

    Srbija!

  7. Andrea Giuseppe Capanna
    25 Settembre 2009 at 12:57

    Il mio uomo non ringrazia MAI. Ma il barista sì, e lui risponde “prego”. Ho cercato di fargli capire che non è carino, poi ho capito che in teoria avrebbe ragione. Io avventore consumo presso il tuo esercizio e ti pago, i ringraziamenti dovresti farmeli tu. Ma noi italiani, checché se ne dica, siamo maestri del salamelecco e siamo capaci di scambiarci convenevoli per due ore. Tipo quando ci mettiamo eoni per salutare le persone al telefono. Mia nonna era avanti, al bar si prostrava come una concubina però al telefono chiudeva la chiamata quando aveva detto quel che doveva dire. E salutami sta fava. 

  8. Rudy Bandiera
    25 Settembre 2009 at 12:59

    Che storia: le nonne lo fanno spesso: finiscono di parlare e riattaccano.
    Senza ciao, ciao a te e cazzi e mazzi.
    Ma scusa amico, di che fava parli?

  9. Andrea Giuseppe Capanna
    25 Settembre 2009 at 13:02

    @ Rudy Bandiera: mi sono spiegato male, era per dire che mia nonna non salutava, non mi riferivo a te. Sai, il mio italiano creativo a volte non si spiega. 

  10. Rudy Bandiera
    25 Settembre 2009 at 14:27

    @ Andrea Giuseppe Capanna:
    Infatti, avevo capito perfettamente. Infatti dicevo che anche mia nonna faceva così, cioè parlava e poi riattaccava.
    Io ti capisco sempre amico, si chiama “empatia” :-)

  11. Laura
    25 Settembre 2009 at 20:30

    Ma oggi avete mangiato l’amanite falloide??!! hi hi ahhh…..

  12. Pam
    26 Settembre 2009 at 20:28

    La prossima volta non ringraziare. Esci sbattendo la porta da vero uomo, magari esclamando pure “sgrunt”.

  13. Rudy Bandiera
    26 Settembre 2009 at 20:34

    Ah lo puoi dire! La prossima volta che uno/una mi dice prego la guardo e le dico urlando: PREGO AL CAZZO!

  14. isabella
    28 Settembre 2009 at 12:09

    ooohhhhhhhhhhhhhhhhhh hoi hi hi hi bye ye

  15. Rudy Bandiera
    28 Settembre 2009 at 12:11

    @ isabella:
    tutto ok?



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