Amazon avrebbe ottenuto due brevetti per braccialetti che dovrebbero monitorare i movimenti dei suoi dipendenti.
La cosa NON è in essere in questo momento. NESSUNO in Italia indossa braccialetti. Ma qual è la funzionalità di tale gingillo?
Invia segnali a una stazione ricevente che verifica la posizione del dipendente in modo che possa essere avvisato da una vibrazione se il prodotto viene messo nel posto sbagliato.
Il brevetto non è realizzato e risale al 2016 ed Amazon dice che è per garantire risparmio di lavoro e non per sorveglianza oltre al fatto che i brevetti impiegano anni per l’approvazione e non riflettono sempre gli sviluppi attuali.
Fini qui i fatti. Da adesso in avanti le mie opinioni in riferimento alla futuribile condizione.
Credo che indossare un dispositivo che ti mette in contatto con una entità astratta che veglia su di te SENZA che tu glielo chieda (non è un GPS che spegni quando vuoi) è inquietante e sbagliato. Annichilire la possibilità di errore attraverso induzione è ridurre la possibilità evolutiva di imparare dai propri errori oltre al fatto che è una oppressione ed un vincolo psicologico costante.
Sono favorevole agli innesti cyberpunk e alle tecnologie indossabili SOLO se hanno un tasto ON/OFF che controllo io.
Penso che ogni tipo di tecnologia di monitoraggio e controllo sull’individuo debba poter essere accesa e spenda da chi ne è soggetto, per evitare derive: si può controllare il processo, non gli operatori, L’approccio tecnicamente migliore è agire sul tracciamento del pacco, non dell’operatore.
È il concetto di “che mi controllino pure, non ho nulla da nascondere” che è insano. Dovrebbe essere “visto che non ho nulla da nascondere non hanno il diritto di controllarmi”.
Tendo al libero arbitrio e all’educazione, non al controllo.
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