Lascia che ti dia un consiglio: quando senti un funzionario del governo degli Stati Uniti menzionare la Cina in ambito tecnologico diventa irrimediabilmente dubbioso.
Le aziende tecnologiche statunitensi adorano suggerire che tutto ciò che li danneggia in qualche modo apre le porte al dominio della tecnologia cinese.
Ci sono preoccupazioni legittime riguardo alla definizione delle norme tecnologiche globali del Dragone, dalla ricerca di segreti industriali, alla sponsorizzazione di hacker o all’utilizzo della tecnologia per scopi politici ma come può l’opinione pubblica valutare equamente se a suonare è sempre quella campana?
L’ultima trovata di Trump è stata accusare TikTok -di proprietà della startup unicorno ByteDance– di spiare gli americani raccogliendo informazioni dagli smartphone, ma molte altre app fanno la stessa cosa e ovviamente non sono tutte cinesi (il link alla ricerca ripresa anche dal NYT).
In linea di principio capisco BENISSIMO la preoccupazione ma diventa ragionevole solo se provata nei fatti e se si dimostra che siano gli UNICI a farlo, altrimenti si torna alla storia di “al lupo al lupo” e noi non sappiamo più a cosa e a chi credere finendo per credere in nulla.
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