Ieri sera ho guardato uno dei film più brutti che abbia mai visto.
Brutto. Recitato dozzinalmente. Senza suspence. Senza ironia. Senza lasciare nulla. Tuttavia, non mi sono irritato più di tanto perché è stato cortissimo, ovvero un’ora e 26 minuti, titoli di coda compresi.
Allora mi sono detto: Amazon, Netflix, Disney Plus e compagnia dovrebbero pensare a una nuova ed aggiuntiva forma di “ranking” cioè, invece di ordinare i film solo per affinità con i tuoi gusti li dovrebbero mettere anche per durata complessiva.
Con l’avvento delle serie ci siamo trovati, per una questione di differenziazione specialmente al cinema, con film che raggiungono serenamente le due ore e mezza per sfiorare, in diversi casi, le tre ore.
TRE ORE?!
Oggi tre ore sono come sei dieci anni fa. Non abbiamo tempo, voglia, capacità di concentrazione e, soprattutto, abbiamo troppa roba che di piacerebbe guardare che dura molto meno.
Quindi la scelta diventa NON guardare le cose lunghe o, se la guardiamo, lo facciamo con aspettative altissime.
Ho guardato Elvis, qualche giorno fa. Bello, lungo ma davvero bello. Lì capisci che il tempo lo hai investito, non speso.
Ma quando guardi robaccia, meno tempo ci stai è meglio è per la tua salute mentale.
Penso potrebbe essere una buona idea di marketing per i colossi dello streaming, ammesso e non concesso che siano interessati a quanto dice un Rudy Bandiera qualunque.
Avrei già il “claim”, lo slogan di lancio per il servizio: le dimensioni forse non contano, ma la durata sicuramente sì.
