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28 Novembre 2016

Twitter è in crisi, dicono. Ecco come “risollevarlo”?

di Rudy Bandiera

Facile dire che una cosa è in crisi, più difficile dire cosa fare per levarla dalla situazione di stallo. Come si dice? Se non hai una soluzione, sei parte del problema, giusto?
Ecco, Twitter è in crisi: dicono che non cresce, che è fermo, che non fattura quanto gli altri e che non ha un futuro brillante davanti.
Ci ho riflettuto, e alla domanda “cosa faresti TU se fossi in Twitter?” io rispondo come segue:

1- Le persone scambiano a volte delle caratteristiche per dei punti di forza, e tendono a non modificarle. Non è detto che una caratteristica sia un punto di forza, non necessariamente. I 140 caratteri di Twitter sono una caratteristica, certo, ma anche un limite.
Il modo per mantenerli (per i puristi) ma per allargare i concetti e i ragionamenti espressi a mio parere esiste ed è semplice: lasciare la forma dei tweet come è oggi ma dare la possibilità di aggiungere testo sotto forma di “approfondimento”.
Il tweet rimane inalterato, 140 caratteri, in primo piano, ma un pulsante per approfondire mostrerebbe gli ulteriori dettagli, il resto del testo voluto dall’autore, e darebbe modo di rimanere sulla piattaforma, senza uscire, ma approfondire i concetti da li.
Sarebbe anche un modo nuovo di comunicare per chi sa comunicare ma non ha il dono della sintesi.

2- Qual è il quid di Twitter? Certamente, e questa non è solo una caratteristica ma un punto di forza, quello di permettere di mantenersi informati su quello che accade, attraverso hashtag e trending topic.
Twitter funziona quando accade qualcosa e le persone si vogliono informare in tempo reale.
Quindi, invece di introdurre un algoritmo alla Facebook che renderebbe Twitter Facebook, si potrebbe lasciare una timeline fluida e cronologica come ora, ma introdurre una sezione superiore con i tweet principali per ogni TT principale, fino a un massimo di 5.
I 5 argomenti più discussi rappresentati dal tweet più importante, in cima at tutto. Sotto, come al solito, il mondo che scorre.

3- Sotto, come si diceva, scorre tutto. Uno dei problemi di Twitter è proprio questo, le troppe info che scorrono di continuo quindi, sfruttare BENE una cosa che non è mai stata usata o spinta è, a mio parere, fondamentale. L’uso delle liste.
Quindi una persona apre Twitter e vede subito cosa succede e sotto vede scorrere il mondo: se desidera, senza cercare nei meandri dell’App, trova le liste personali, disponibili come gli hashtag in sidebar e nidificate come sarebbero quelle di Gmail.

Questi 3 cambiamenti, profondi e drastici ma non troppo invasivi per l’utente affezionato, permetterebbero ai neofiti di avvicinarsi e di “capirlo” senza impazzire come accade oggi, permetterebbero a tutti di rimanere costantemente informati e permetterebbe ai puristi (che sono tanti e anche piuttosto arcigni) di restare con il loro bel Twiter di sempre :)

Ovviamente è un embrione di pensiero ma non mi dispiacerebbero, come cambiamenti. Che ne dite?

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Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)



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