Il tifo sulle auto elettriche non aiuta nessuno.
Parlare di energia rinnovabile, parlare di auto elettriche è quasi diventato un tabù nella misura in cui ci si divide in fazioni pro e contro e non si riesce a trovare un punto per il dialogo.
Discutere, riflettere, argomentare, è tutto assolutamente utile, ma non tifare, tifare non è utile a nessuno.
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Questo è un video un po’ diverso dal solito ed è diverso perché avrete notato che ho un computer di fianco e ho un computer di fianco perché poi leggerò le cose da questo computer, ed è un video un po’ diverso perché in parte è una rettifica rispetto a un video che ho fatto nelle settimane precedenti, un video che parlava di energie alternative e soprattutto di auto elettriche.
Vi spiego il perché di questo video.
Nel video che ho fatto ho detto alcune imprecisioni che voglio correggere perché credo sia giusto così e vi voglio far notare anche un altro punto.
Allora nel video raccontavo, e cercavo di fare un esperimento di fantasia e dicevo: “Immaginate con me, se in tutto il mondo, in questo istante, le automobili esistenti e circolanti diventassero elettriche, avremo un problema enorme sia dal punto di vista della generazione dell’energia per alimentare queste macchine, sia dello smaltimento, sia della produzione delle batterie eccetera”.
Dicevo anche nel video che io sono assolutamente d’accordo alle auto elettriche, sono assolutamente pro auto elettriche, sono assolutamente concorde sul fatto che il futuro non possa essere a nafta e a benzina ma penso anche che il futuro possa essere sharing economy, possa essere condivisione, non penso che il futuro sia un’auto elettrica ad ognuno di noi, perché sennò andiamo in contro a nuovi ed esclusivi problemi che forse oggi non abbiamo avuto.
Comunque raccontavo un po’ la mia idea su questo tema e riportavo anche degli studi che esistono, che dicono che un’auto diesel di ultima generazione, nella sua filiera di vita, cioè dalla progettazione alla produzione, fino all’arrivo dello smaltimento, può inquinare addirittura leggermente meno di un’auto elettrica.
Attenzione, esistono degli studi che dicono anche il contrario, esistono degli studi che dicono tutto e il contrario di tutto.
A tal proposito si è scatenato un inferno di commenti. Devo dire la verità, molti mi hanno aiutato a capire meglio questo macrocosmo e ve li voglio leggere letteralmente perché sono utilissimi, veramente utilissimi, sono 3 in particolare, sono davvero molti, ma tre in particolare.
Uno è di Giovanni Velato che dice: “ Rudy Bandiera affronta il tema auto elettrica in una logica di semplice sostituzione tecnologica dei mezzi” e ha ragione, io l’ho pensata in questo modo. “In questo tipo di visione, sia l’analisi dell’impronta ambientale e delle varie osservazioni acquistano significato e valore” cioè, vedendola in questo modo ha senso “ma il punto è che la lotta ai mutamenti climatici comporta la ristrutturazione dinamica del sistema energetico e la sua impronta ambientale non è più la sommatoria dei processi che coinvolgono ma il contributo che essi danno alla realizzazione del nuovo sistema energetico” come a dire, io la vedo da un punto di vista sbagliato, la vedo come se dovesse avvenire da un momento all’altro ma questo non essendo possibile, è parte di un processo, quindi noi dobbiamo vedere questo processo di mutamento, dello spostamento, cioè degli spostamenti delle persone in auto, come una parte del processo dell’abbattimento al cambiamento climatico, corretto, non l’avevo pensata da questo punto di vista.
Aggiungo un altro commento che mi ha veramente colpito, Giacomo Risitano dice “Facendo un’analisi più approfondita, scopriremo che nei paesi del nord Europa l’auto elettrica inquina sicuramente meno rispetto all’auto convenzionale” si parla della sua filiera non dell’utilizzo “le fonti rinnovabili come il vento, danno un grande contributo energetico in nord Europa e in Polonia invece, considerando che quasi tutta l’energia viene prodotta dal carbone fossile, è facile immaginare come l’auto elettrica in quel paese non è ad oggi la migliore soluzione” come a dire che non possiamo fare un discorso generale, perché dobbiamo individuare un discorso molto verticale e con moltissime variabili. In Italia, in Germania, in Francia, in Polonia, in Spagna, in Mozambico, l’auto elettrica consumerebbe in maniera diversa perché la filiera sarebbe diversa, anche questa è una cosa molto interessante alla quale io non avevo pensato.
E poi abbiamo Daniele Invernizzi, che è uno dei più grandi esperti probabilmente per quello che riguarda la mobilità elettrica, che dice una cosa ancora più interessante, mi rimprovera, in privato per altro l’ha fatto, quindi da vero e proprio signore, mi dice “hai detto delle cazzate, hai detto delle castronerie. Hai detto che la gran parte dell’energia elettrica in Italia viene prodotta dal petrolio ma in realtà non è vero” e mi riporta dei dati che io poi sono andato a controllare e più o meno vengono riportati ovunque nello stesso modo ovvero, un 35%-40% dell’energia elettrica in Italia viene prodotta da fonti rinnovabili, idroelettrico in particolare, poi eolico, solare eccetera.
Un altro quasi 40% sempre più o meno, dal gas naturale, e poi ci sono dall’uranio, ovvero le importazioni che facciamo dalle centrali estere e il petrolio e i suoi derivati, e quindi è una piccolissima parte che deriva dal petrolio, io mi scuso per questa leggerezza, mi scuso pubblicamente.
Chiusa questa parte di rettifica che comunque serviva a ragionare un po’ meglio su questo concetto, un’altra parte che mi interessa per quello che faccio io di mestiere è tutta la parte riguardante il tifo.
Si sono aperti un sacco di commenti, sono tantissimi i commenti sotto quel posto quindi cercate di capirmi non posso elencarli e non mi sembra neanche elegante, ma un sacco di commenti da tifo, cioè che invece di argomentare come hanno fatto questi che io ringrazio perché mi hanno insegnato, mi hanno addirittura tacciato di essere pagato dalle multinazionali del petrolio per dire cose di questo tipo. O dall’altra parte “si, perché le auto elettriche sono più inquinanti” ma senza portare alcun dato e soprattutto urlando, senza cercare di portare niente alla conversazione.
Allora, ci sono delle giornate in cui io faccio anche 8 – 10 video e ovviamente, come vedete, li faccio senza montaggi, li faccio senza gobbo, li faccio senza testo e quindi è possibile, ragionevolmente possibile, che mi possa sfuggire qualcosa, possa essere superficiale anzi questo capita spesso, perché in 2-3 minuti non è possibile non esserlo, e mi capita anche di sbagliare, in questo caso ho sbagliato i dati per quello che riguarda la produzione di energia elettrica in Italia e lo sto ammettendo, lo sto confermando, ma non è questo il punto.
Il punto è che si può discutere, si può ragionare, si può pensare ma non si deve tifare. Un argomento come quello delle auto elettriche e più in generale dell’energia rinnovabile in Italia è diventato quasi un tabù, inteso come ci sono quelli pro e quelli contro, in mezzo si fa veramente fatica ad incontrarsi. Allora io vi dico, vi prego, vi ringrazio per tutti i commenti che avete detto, ringrazio voi tre in particolare che ho citato, perché siete stati molto utili per me e siete stati straordinari, ma ci tengo a precisare che ogni volta che leggete qualcosa, ascoltate qualcosa, non pensate che ci sia dietro qualcosa, non pensate che ci sia dietro qualcuno che sovvenzioni, pensate che potrebbe essere stato un errore e pensate che potrebbe essere qualcosa, un modo, per ricominciare a discutere e per, come in questo caso, fare ulteriori contenuti che vadano a spiegare quello che è successo la volta precedente.
Il tifo in politica, in economia, in tecnologia, in comunicazione, non aiuta nessuno.
Provate voi a fare un video di questa lunghezza senza impappinarvi e senza testo.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
Per sapere chi è Rudy Bandiera, informazioni e contatti vai alla pagina info
Eccomi su Amazon amazon.com/author/rudybandiera e libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
Spotify: “Rudy Bandiera docet”: https://spoti.fi/31H7E7t