Philipp Budeikin, il ragazzo detenuto in Russia perché considerato l’ideatore del ‘gioco’ della morte ‘Balena Azzurra’, ha confessato di aver istigato almeno 16 ragazze adolescenti al suicidio per “purificare la società”.
Il “giuoco” Blu Whale è nato in Russia e a quanto pare le autorità sono del tutto impreparate ad arginare un fenomeno come questo. In cosa consiste? In breve si tratta di una sorta di sfida della durata di 50 giorni in cui i partecipanti sono invitati a delle prove sempre più dure che vanno dalla levata mattinerà costante all’alba, passando dall’incidersi sulla carne con un coltello una balena azzurra fino all’ultima in cui ci si deve suicidare.
Pazzesco, lo so. Ma ancora più pazzesco è il successo di questa cosa, ed il fatto che esista (oltre a prosperare) è dovuto al “riempimento di un vuoto”. I giovini oggi vivono in un mondo nuovo, senza una disciplina genitoriale perché i genitori hanno fatto esperienza diverse e non capiscono quelle dei figli. Vivono in un mondo “on demand” in cui quello che vogliono ce l’hanno subito, senza dover attendere e senza dovere faticare per raggiungerlo.
È come se avessero perso il senso et il valore del percorso per arrivare alla meta.
Questo li porta ad essere disorientati e a cercare dei punti fermi, dei leader. Se i giovini non hanno a chi ispirarsi cercheranno fino a quando qualcuno non farà credere loro di essere il “salvatore”, l’esempio, il leader o semplicemente la soluzione e il riempimento del vuoto che hanno dentro.
La cosa più sconcertante di questa vicenda incredibile, che è solo la punta dell’iceberg delle cose che vedremo nei prossimi anni, è che noi adulti non siamo per NULLA in grado di capire ed interpretare queste vicende, non ne abbiamo i mezzi, e se non capiamo non ci possiamo difendere o tutelare i nostri ragazzi.