Alcune persone sui social non sono in grado di starci, non ce la fanno proprio e non credo sia una colpa ma, in parte, un’attitudine mentale.
Se noi prendiamo un pesce, un bellissimo ed agilissimo pesce e lo mettiamo a terra non sarà in grado di essere agile e nemmeno di capire dove si trova. Il pesce fuor d’acqua è tale perché non è in grado di interpretare l’ambiente.
Ecco, credo che certe persone abbiano la sindrome del pesce fuor d’acqua, non sono in grado di interpretare l’ambiente.
Conosco persone di grande spessore culturale che non sono in grado di capire la differenza tra una notizia falsa e una notizia stupida, chiamandole un tutte fake news.
Credo sia un limite dovuto all’interpretazione dell’ambiente ma più che alla mancata comprensione del contenuto.
Sfugge il contenitore, non il contenuto.
Questo periodo di domiciliazione coatta ci ha dato la misura del fatto che l’utilizzo dei social è di fatto un nuovo approccio mentale al mondo e alle informazioni, un nuovo ambiente in cui le cose si muovono a velocità e con modalità diverse rispetto a prima.
Le cospirazioni e le bufale sono avvincenti perché riducono le complessità dei contesti e si fissano su presunti capri espiatori, funzionando quindi per chi fatica ad interpretare l’ambiente.
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