Ho sentito alla radio la notizia che stiamo “mangiando troppo pesce” ovvero peschiamo troppo rispetto a quanto il mare possa “rinnovarsi” a livello di fauna. Questo vale anche per la nostra pozzangherona, l’Adriatico
Contemporaneamente ci hanno -giustamente- detto che dovremmo mangiare meno carne o evitarla del tutto. I motivi sono molteplici: gli allevamenti inquinano un sacco, gli animali inquinano un sacco, la lavorazione della carne inquina un sacco, la carne spesso fa male anche perché piena di antibiotici e robe varie quindi la filiera non è per nulla sostenibile.
Ora, visto che la “coltivazione della carne” sintetica in Italia è stata – a mio avviso ideologicamente e stupidamente- bannata, mangiamo troppo pesce dopo che l’abbiamo sostituito alla carne che mangiamo sempre meno perché poco sostenibile: non è possibile, a questo punto, che il problema sia un altro, ovvero che siamo in troppi?
Mi chiedo che cosa dovremmo mangiare: carne no, pesce no, carne coltivata no. Quindi solo frutta e verdura, giusto? Si, ma solo bio e non ogm e non con i pesticidi… quindi torniamo al punto di partenza.
Bauman, in “Consumo, dunque sono” dice che in effetti il consumo, se ridotto alla sua forma essenziale del ciclo metabolico di ingestione, digestione ed escrezione, è una condizione e un aspetto permanente e ineliminabile della vita svincolato dal tempo e dalla storia, un elemento inseparabile dalla sopravvivenza biologica che gli esseri umani condividono con tutti gli altri organismi viventi.
Se ha ragione, e senza dubbio ha ragione, cosa dovremmo mangiare? Forse il problema è che oltre ad essere dei consumatori senza dubbio scostumati, siamo anche in troppi?