Quando sento “si stava meglio quando si stava peggio” io non sono mica tanto d’accordo…
Mi hanno invitato in Senato, per la seconda volta. Ho fatto 2 volte il Senato e 2 volte la Camera.
Sento già le voci dei maligni pigolare “si, vuol dire che ti stai avvicinando alla politica e…” e invece no. Semplicemente mi chiamano o per parlare delle cose che conosco in ambito innovazione o per raccontare storie che possano essere utili a qualcuno o per ascoltare cose che io possa raccontare a mia volta.

Ma il “qualcosa vorrà pur dire” si riferisce a un aspetto diverso. La foto che vedi è stata fatta nei primi anni 2000 in una fabbrica, in particolare in una fonderia di alluminio e quel tizio che gestisce il carroponte sono io, quello che poi oggi va in Senato e alla Camera.
Ora, io non penso che sia l’ottimismo il pane della vita, anzi penso che la parola ottimismo sia stata resa stucchevole da anni di pubblicità malconcia e comunicazione dozzinale, tuttavia, la speranza è come il sale, non nutre, ma dà sapore al pane, diceva Saramago.
Penso che l’ascensore sociale funzioni ancora. Forse rallentato, forse arrugginito ma funziona, a due condizioni: la prima è lavorare, impegnarsi senza aspettare che le occasioni ci passino davanti e la seconda è il CREDERE che funzioni.
Se continuiamo a dire che le cose sono ferme, tutto va male e non abbiamo speranze allora è come togliere il sale dalla cucina.