Dopo aver citato Mussolini in una mail al Cda, si è dimesso Claudio Anastasio, manager dell’azienda pubblica 3-I
Questa notizia l’avete letta tutti, nulla di nuovo. Quello che trovo affascinante è la dinamica della cosa. La mail è stata inviata ai componenti del consiglio di amministrazione e di conseguenza non è stato un post pubblico su FB o da qualche altra parte a scatenare la bagarre, ma in contenuto privato.
Ora, qualche anno fa nel mio -BELLISSIMO- Tedx di Bologna dicevo quanto segue:
“Sei sempre in pubblico anche quando sei in privato. Capita sempre più spesso che le conversazioni private arrivino in pubblico. E questo non va assolutamente sottovalutato. Le comunicazioni che avvengono online sempre più spesso hanno luogo in canali privati, gruppi chiusi, gruppi segreti. Dobbiamo sempre ricordare che quello che scriviamo nelle nostre chat può uscire. Fate sempre molta attenzione a quello che scrivete, anche se in privato.”
Il fatto che si scriva in privato non implica “l’immunità” di quanto si è scritto. In questo caso stiamo parlando del presidente di una società pubblica con il compito di gestire servizi informatici a favore di Inps, Istat e Inail e prevista nel Pnrr. Stiamo parlando di una società che dovrebbe accompagnare le principali aziende pubbliche verso la transizione digitale che impegna oltre 50 miliardi del Pnrr.
Personalmente non vorrei che tutto questo fosse nelle mani di uno che cita testualmente il monologo in cui Mussolini di fatto apre la strada alla dittatura in Italia.
La responsabilità delle nostre parole va al di la dei luoghi in cui le pronunciamo perché, come dice Ann Handley, le parole sono i nostri emissari.