Provate ad immaginare con me la stanza di un ragazzo negli anni ‘50: niente computer, tablet, PlayStation, Xbox, cuffie, iPod e lettori mp3. Niente di tecnologico, forse qualche foto, nessun telefono e poster nessuno se non permesso dai genitori.
Adesso pensate alla camera di un ragazzo di oggi: è TUTTO diverso. Certo, c’è ancora un letto ma il materasso è in lattice e tutto il resto è diverso, dall’armadio smart con le luci interne agli oggetti tech di cui abbiamo parlato prima, senza parlare di un router per Internet e uno smartphone.
Adesso immaginate con me la classe di scuola di un ragazzo negli anni ‘50. L’avete pensata? bene, ora pensate alla classe di scuola di un ragazzo negli anni ‘20 (del 2000).
Fatto? Che differenze notate?
NESSUNA.
Forse, se va bene, la LIM e basta.
Di questo parlo nel video, grazie alle parole di uno psicologo con cui ho avuto l’onore di parlare cerco di tracciare i limiti strutturali e mentali di una scuola che rimane l’unica cosa che NON evolve in un mondo che corre.
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