Quella volta in cui insegnai a bere dal bicchiere a Giorgio Napolitano.
Lui non ci riusciva, era da una vita che beveva con la piva e sono arrivato io, gli ho mostrato l’uso del bicchiere e lui deve ancora smettere di ringraziarmi.
SCHERZO! Questo non è Giorgio Napolitano ma Philip Kotler e non gli stavo insegnando a bere, ovviamente, ma stavo facendo due chiacchiere con lui nel mio inglese imbarazzante.
In realtà abbiamo parlato davvero poco, c’era troppa gente attorno che voleva scambiare due parole con il padre del marketing, colui che l’ha letteralmente inventato, ma l’emozione è stata inalterata: come per un appassionato di calcio è vedere Baggio di persona, per un appassionato di marketing vedere Kotler è una sorta di visione.

Ma non solo vederlo: sentirlo parlare. Mi ha colpito tremendamente la sua lucidità e il suo modo di spiegare cose complesse in modo semplice, caratteristica che contraddistingue solo i professionisti che conoscono benissimo la materia che trattano.
Luciano De Crescenzo definiva sé stesso e la divulgazione come una di quelle scalette con soli tre gradini, che si trovano nelle biblioteche e che consentono di prendere i libri dagli scaffali che stanno più in alto.
Saper rendere semplici le cose complesse è l’arte di diventare quella scaletta.