Psyco Intervista a Cinzia di Martino. Di Francesca Ungaro.
Ciao Cinzia, benvenuta: fai come fossi a casa tua.
Sei l’intervistata perfetta per ricominciare la nostra rubrica dopo le ferie e inaugurare il nuovo anno lavorativo.
Lavoro. Ferie.
Eccoci qua: argomenti azzeccati subito, perché ho la certezza – e non c’è bisogno di una laurea – che di ferie tu non ne faccia mica mai.
E’ vero? Dimmi che ti riposi anche tu…
Riposo. Ferie. Lavoro.
Dipende dal concetto di riposo: per me il vero riposo è quello sonoro. Ti assicuro che due bimbi possono essere molto impegnativi, soprattutto se godono di ottima salute, sono curiosi e hanno tanta voglia di parlare!
L’unico momento di vera e propria pace coincide con le ore notturne e sono proprio quelle più proficue per me.
Valgono tanto queste ore di riposo per le mie orecchie che potrei andare avanti a dormire 3 ore a notte per molto, moltissimo tempo ancora.
Una professionista dedita al suo lavoro con grande passione e grande impegno.
La passione è il filo conduttore della tua vita, professionale e personale: mentre ti telefono stai dando la pappa ai tuoi bimbi e non mi mandi neppure al diavolo.
Ma che cos’è la passione, veramente, per te?
Ti ricordo che le risposte le devi dare con la pancia, non col cervello, qui nelle #psycointerviste.
La passione è ciò che alleggerisce le nostre giornate.
Grazie alla passione riusciamo a fare miliardi di cose senza sentire stress e stanchezza. Questo forse non è sempre un pro, però a me piace proprio tanto.
“Adesso basta, tra 5 minuti chiudo tutto” – quante volte l’ho ripetuta questa frase e dopo un’ora ero ancora esattamente nello stesso punto, ridendo e divertendomi come una matta?
E’ possibile avere passioni contrastanti?
Intendo, amare cose non simili, coltivare e alimentare sogni diversi.
Sai, io dico sempre che il cuore è un muscolo: più lo usi, più si allarga. E dentro al cuore non esistono contraddizioni, è tutto possibile.
Com’è che funziona secondo te?
Concordo con te: passioni contrastanti possono convivere senza problemi.
Guarda me: ho la passione per i miei figli, ma anche per il mio lavoro, per l’uncinetto e la pasta fatta in casa.
Il bello delle passioni è proprio questo: ti mettono alla prova, ti forgiano e ti cambiano la vita, che tu lo voglia o no.
Il risultato ti piacerà di sicuro, perché ha dato forma a una parte di te.
Che sia la migliore? – aggiungo io -.
Torno al concreto, cara Cinzia.
Quanto è difficile oggi per una donna con figli lavorare, farsi rispettare e realizzarsi col proprio lavoro?
Esistono ancora pregiudizi?
Va meglio rispetto al passato, ma c’è sempre qualcosa di diverso negli occhi di chi guarda una donna con figli che vuole lavorare.
Bisogna fare uno sforzo maggiore, ma alla fine ce la si fa. Garantisco!
La donna è diventata sinonimo di multitasking perfino nelle barzellette, ma è la verità.
Lo facciamo per dovere e anche per passione, ogni giorno.
Facciamo che per 5 minuti ci lamentiamo, ci sfoghiamo tutte insieme e malediciamo questa faccenda.
Passati questi 5 minuti, però, mi racconti secondo te cosa c’è di bello, cosa c’è di vitale e felice nel riuscire a essere multitasking?
Riuscire a fare “tutto contemporaneamente” è eccitante e ti permette di avere una visione completa delle cose.
E’ come se guardassi un grande puzzle dall’alto.
Riesci subito a intuire se c’è qualcosa che non va, qualche pezzo che stona nell’insieme o se la tua opera si va completando in modo armonioso e piacevole.
Ti seguo da sempre, su tutti i Social e sul tuo Blog – ho pure la Newsletter, eh! -.
L’immagine immediata che ho io di te come professionista – stavolta sono io a non usare il cervello – è quella di un bocciolo che si è lentamente aperto e poi è fiorito nella sua intera pienezza.
Ti senti cambiata da quando hai iniziato a lavorare per il Web?
Che bella immagine, grazie!
Sì, in effetti mi sento molto cambiata ma non ancora “arrivata”. Mi sento ancora in divenire, sbocciata per alcuni versi e ancora un po’ bocciolo per altri.
Diciamo che più che una rosa sono un cespuglio di rose: alcune sono già sbocciate, altre sbocceranno (spero) a breve.
Grazie Cinzia, spero di poterti incontrare presto perché noi psicologi abbiamo questo brutto difetto: ci piace guardarle negli occhi, le persone.
E’ un difetto che hai anche tu?
Non c’è nulla che possa sostituire il contatto diretto con le persone.
Poi, magari, dal vivo divento un fiume in piena, un vulcano in continua eruzione. E’ così che, forse, riesco a mitigare un po’ anche la mia timidezza.
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“Rischi e opportunità del Web 3.0”
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