“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani”. La citazione è di Socrate, vissuto dal 469 al 399 prima di Cristo.
Da Esidio in poi, vissuto 300 anni prima di Socrate, si ha traccia della lotta tra le generazioni. Quella dei padri ha sempre detto di essere meglio di quella dei figli, anche quando evidentemente non è così.
“I giovani avrebbero bisogno di una bella raddrizzata, perché i ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro vivono in un mondo in cui la disattenzione imbecille, la scialba indifferenza e il lavoro svogliato sembrano la norma”.
Lo scrittore americano Elbert Hubbard nel 1899 parlando della generazione che ha superato la Grande depressione, vinto la Seconda guerra mondiale e che è stata definita a posteriori come la “Greatest Generation”.
Forse, se invece di giudicarli li ascoltassimo o cercassimo di capire i loro linguaggi, saremmo in grado di interpretarne le istanze, i pregi e i difetti. Io ci provo, nel mio piccolo e con tutte le mie forze.
Liceo Ariosto alla sala Boldini di Ferrara il 4 novembre: 300 ragazzi di 15 anni su temi come social media, privacy, cyberbullismo, videogame, rischi ed opportunità della più grande rivoluzione degli ultimi 200 anni.
Rock ‘n roll!
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Sono convinto che bisogna prendersi a cuore qualcosa, non possiamo prenderci a cuore tutto, per quello che mi riguarda, per il lavoro che faccio, per come sono, per il fatto forse che non ho figli, mi prendo a cuore questi ragazzi e cerco di passare dei messaggi che servano a loro per poter vivere una vita digitale sana e tranquilla.
Il problema è che non li conosciamo, perché comunque vivono in un mondo che in qualche modo è distante dal nostro, che so, il mondo dei videogame che è la più grande industria di questo pianeta a livello di intrattenimento, noi la consideriamo roba da bambini, loro ci vivono in mezzo.
Il cyberbullismo non dobbiamo dimenticare che è un derivato del bullismo, quindi non è che questa società crea dei mostri, questa società crea quello che si creava una volta, solo che oggi la portata di quello che si fa online è molto più ampia, per questo dobbiamo stare particolarmente attenti.
Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma quello che farete nei giorni a venire dipende da quello che deciderete oggi.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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