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12 Dicembre 2025

Pavan bacchetta un concorrente molesto

di Rudy Bandiera

Pavan bacchetta un concorrente molesto. Ricordiamoci quest’ultimo termine perché è importante

Pavan Bacchetta un concorrente molesto: facciamo una riflessione

Io la prima puntata l’ho vista e le cose sono andate in questo modo: durante la presentazione di un candidato ai giudici dalle retrovie un concorrente, tal Lorenz dalla sponda bresciana del lago di Garda, dice “dal vivo è meglio di voi” rivolgendosi proprio a Chiara Pavan, la formidabile chef che supervisiona le preparazioni. Antonino Cannavacciuolo -uomo attento a queste sottigliezze, nonostante possa sembrare il contrario- ha replicato immediatamente con “ecco il primo eliminato”, decretando l’uscita del candidato per il commento fuori luogo.
Giusto, la Pavan ha fatto bene a mio avviso. Un’esclamazione di questo tipo è del tutto fuori luogo. Inopportuna.

Ora, durante la puntata ci sono state donne che hanno fatto apprezzamenti sui giudici, in particolare su Locatelli che, oggettivamente, è un bell’uomo oltre a essere un vero gentleman. In questi casi si ride, anzi: se a farlo è una signora che si scioglie i capelli per parlare con Locatelli dicendo che è così che fa quando parla con gli uomini affascinanti, allora va bene, è emancipazione.
Una volta un’amica mi disse: se non capisci se un’azione è giusta o sbagliata, dal punto di vista del rispetto, pensala fatta al contrario.
Ho sentito una pubblicità in radio in cui una donna si vanta di aver fatto scendere dall’auto il marito “con tutta la spesa” per poter andare a fare altro. Fa ridere, certo. E se fosse stato il contrario? Se fosse stato il marito ad aver abbandonato la donna per strada?

Ripeto: la Pavan ha fatto bene a rimbrottare il tizio. Ma perché questo atteggiamento è monodirezionale? Perché se l’apprezzamento lo fa una donna è emancipata e se lo fa un uomo è molesto?
Se vogliamo un mondo giusto dobbiamo spingere in una direzione di rispetto che sia totalizzante, in cui le azioni che compiamo siano valutate ed etichettate con parole corrette, giuste e sensate per le situazioni di un certo tipo, non solo per “certe situazioni” di un certo tipo. Se un atto è molesto lo dev’essere per tutti e in ogni circostanza. Perché altrimenti la parola perde tutto il suo significato e le battaglie diventano diluite e, di conseguenza, meno efficaci.

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