Boomer è un appellativo ironico e spregiativo, attribuito a persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti superati.
Per estensione si parla di persone nate negli anni del cosiddetto “baby boom”, e cioè nel periodo che va tra il 1946 e il 1964.
“Ok, Boomer” è diventata una sorta di risposta-reazione alle paternali antipatiche che i membri della “Generazione Z” (nati tra la fine degli anni ‘90 e la fine dei ‘00) devono sorbirsi dai “Baby boomer” (cioè nati tra la metà degli anni ‘40 e ‘60). Da qui “Ok boomer” come a dire, “mollami, vecchio”.
La prima attestazione diciamo “ufficiale” risale all’agosto 2018 in un tweet, devo dire molto divertente: “I boomer nostrani a quest’ora bevono un grappino e guardano techetechete”.
Quello che ho appena scritto lo dice l’Accademia della Crusca, non io.
Ora, boomer è diventato un termine usato ed abusato esattamente come resilienza, olistico, sinergia, contaminazione culturale e tanti altri e, come tale, viene usato spessissimo fuori luogo. SPESSISSIMO.
Prima di dare del boomer a qualcuno quindi, si devono fare 2 semplici riflessioni:
1- ‘sto qua è nato tra il 46 e il 64? SI/NO
2- Voglio essere ironico e dispregiativo nei suoi confronti? SI/NO
Se le due risposte sono SI allora ok, è bene usarlo.
Se una delle due risposte è NO o NON SO stiamo andando incontro ad una litigata :)