Partiamo da un punto non del tutto scontato: non sempre conosciamo personalmente le persone con cui ci colleghiamo online. Ci può sembrare di conoscerle, in base ad un’opinione che ci facciamo di loro in base ai contenuti che pubblicano, ma non sempre li conosciamo davvero.
Quello che facciamo sui social è mostrare il lato migliore di noi, il nostro lavoro, facciamo networking. Ed è in questo contesto che a volte è difficile esprimersi per il timore di essere attaccati, a prescindere da quello che pubblichiamo.
Più hai seguito più hai detrattori. È un assioma che prescinde da quello che scrivi e con quale conoscenza/autorità ne scrivi. All’aumentare della popolarità aumentano invidia, critiche e pensieri discordanti dal tuo. È normale.
Quindi, per dirla in soldoni, in Rete c’è pieno di persone di tutti i tipi ed è normale, fisiologico trovare infinite sfumature di ragionamento, riflessione, di etica, di morale, di pensiero e di atteggiamento da parte di altri, ed è normale che queste lo esprimano.
Il disguido sorge nella nostra percezione all’interno dei social media. Tutto ciò che mostriamo, tutto ciò che raccontiamo ha un fine online. Si tratta di frammenti che condividiamo in queste piattaforme e che danno l’illusione alle persone che ci seguono di poter sbirciare nel nostro privato e di poterci conoscere.
Il disguido è nato anche dal termine “amici” con cui all’inizio venivano identificati i follower su Facebook. Ora abbiamo i follower, abbiamo una community, ma possiamo ancora trovare alcuni riferimenti come gli “amici stretti” di Instagram, che possono vedere storie che solo “pochi” possono guardare.
Nella vita reale il termine “amico” ha un valore straordinario, evocativo e potente: l’amicizia è un vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Amicizia profonda, pura, disinteressata.
Non possiamo avere rapporti di amicizia con migliaia di persone online, non possiamo di fatto conoscere migliaia di persone se l’unico contatto è online.
La sola verità è che possiamo pretendere di conoscere realmente qualcuno solo se con quel qualcuno abbiamo uno scambio solido che va al di là della storia di Instagram o del post su un social. Prima di credere di conoscere qualcuno online, ricordate: il Web è un ambiente in cui due cose mancano ancora; l’abbraccio e lo spritz.