Come da 3 anni a questa parte ho avuto la fortuna di essere stato invitato alla giornata inaugurale del MotorShow, quella dedicata ai giornalisti.
Grazie a Daria e GL events che come tutti gli anni pensano ai blogger, ho passato una delle più belle giornate del 2012. Come tutti gli anni mi sono divertito come un pazzo, ho riso, scherzato, incontrato amici, gironzolato e fotografato auto affiancate da magnifiche creature. Anzi ho fotografato quasi esclusivamente magnifiche creature. Ma questo è un altro discorso.
La cosa sulla quale vorrei fare il punto è il fatto che il MotorShow si è rimpicciolito. Gli ingredienti sono sempre quelli ovvero donne, motori e spettacolo, ma la cosa è più contenuta, in quell’ottica di austerità che ci pervade un po tutti.
Le cose che spiccano sono i padiglioni legati all’auto elettrica, sempre più presenti come a stare a significare la direzione verso la quale stiamo andando, e la presenza costante di mezzi elettrici anche all’interno di padiglioni ad essi non dedicati.
La verità è, dal mio punto di vista, che l’auto come oggi la concepiamo è finita. Il motore, un oggetto affascinante ma del tutto inefficiente, rumoroso e tecnologicamente superato, è qualcosa sempre più confinato all’interno di una nicchia “sportiva”. Le macchine da corsa non spariranno come non sono spariti i cavalli da corsa dopo che l’uomo ha smesso di “utilizzarli” come mezzo di locomozione, ma l’auto come oggi la concepiamo è agli sgoccioli.
Un evento come quello di Bologna resiste perché forte di alcuni ingredienti inossidabili: tutti siamo sensibili al fascino di una Formula 1 come RedBull che faceva bella mostra di se in un padiglione, così come tutti siamo sensibili al rombo dei motori e agli stacchi di coscia vertiginosi.
A fare capolino all’interno di un mondo fatto di auto, ma senza parlare di motori, ci sono dei prodotti che si utilizzano in auto ma che ad essa non sono intrinsecamente legati. Un oggetto come Allie prodotto da Allianz, che ho avuto la fortuna di utilizzare, non è strettamente legato al motore a scoppio ma al mezzo sul quale viene montato.
Si tratta in pratica di una sorta di “scatola nera” per l’auto, con la quale poter fare un sacco di cose.
Allie al suo interno un GPS, un modulo GSM e sensori di movimento in grado di percepire velocità e impatti e comunicarli con una centrale operativa disponibile 24 ore su 24.
Per utilizzare questi servizi basta installare l’App (Android oppure iPhone) la quale ci permette di impostare e sapere tutta una serie di parametri:
- Ti permette di ricevere soccorso in caso di guasto o incidente, in modo automatico o su tua richiesta. E ti assiste anche in caso di furto
- Tiene traccia dei tuoi viaggi e li riassume in report
- Quando non sei a bordo localizza la posizione della tua auto
- In caso di incidente, crea un report sulla dinamica dell’evento
- Segnala sul tuo smartphone se chi sta usando la tua auto sta superando la velocità preimpostata
- Ti avvisa se la tua vettura è stata messa in moto o spostata
I servizi offerti sono inclusi per due anni in abbonamento, alcuni dei quali a pagamento tramite l’acquisto di crediti e successive ricariche. A questi si possono aggiungere altri servizi che consentono di ottenere soccorsi stradali inclusi, l’assistenza in caso di furto con la localizzazione dell’auto in tempo reale e l’avviso se il veicolo si muove quando non si è a bordo.
Diciamo che potrebbe essere un bel regalo di Natale per monitorare dove va a finire vostra moglie quando vi prende la macchina… o vostro marito ecco ;)
Insomma, se pensiamo ad un’auto come ad un mezzo per spostarci da un punto A ad un punto B non pensiamo più ad uno status symbol ma ad un mezzo, appunto. Un mezzo che ci serve per spostarci e che mette al centro lo spostamento stesso e la sicurezza durante il movimento. La macchina perde smalto mentre ne guadagna lo spostarsi, sicuri e monitorati: il viaggio rimane un’avventura ma cambia la modalità con la quale si affronta.
Il MotorShow e soprattutto il mondo delle auto, dovranno cogliere questo mutamento e girarlo a loro favore.
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