Sto leggendo Marco Aurelio. Si, lo so cosa state pensando “ecco si, come no, Rudy Bandiera che legge Marco Aurelio…”. E invece mi sa che è così: sono un discreto lettore da 40 libri l’anno e tra una cazzata di marketing, un bel pochino di cyber punk, fantascienza, gialli, horror, zombie, classici e robe varie, ci infilo anche di sta roba qua. Roba semplice da leggere, per una mente rozza come la mia, ma roba che mi impressiona sempre.
Marco Aurelio impressiona perchè quello che ha scritto quasi 2000 anni fa è del tutto compatibile con quanto si vive oggi. E’ del tutto compatibile non solo con la nostra vita ma con le evoluzioni tecnologiche che stiamo vivendo, le evoluzioni sociali, e dimostra come l’uomo NON cambi nel suo intimo e nel suo IO più profondo. O cambi in modo incredibilmente lento.
Le regole sociali che abbiamo sempre seguito per vivere, all’interno del mondo social media, sono cambiate e diverse, sono a volte amplificate a a volte sminuite. La formalità, ad esempio, è del tutto scomparsa grazie ai social (dico grazie perchè trovo che la formalità sia la deriva cancerogena dell’educazione) così come l’ironia, il sarcasmo e le invidie si sono amplificate attraverso mezzi che mettono tutto in luce e che lasciano che nulla possa sfuggire.
Ecco, eccolo l buon Marco Aurelio che ci da alcuni consigli per vivere -sui social- senza tribolare e uscirne vincitori:
Non trascorrere la vita che ti rimane, pensando ai fatti degli altri, sempre che non si tratti di qualcosa di conveniente per te e per loro. Ficcare il naso su quello che fa qualcuno, darsi pensiero per quello che dichiara, che desidera, che prepara, e cosi via, allontana da quello che invece devi a te stesso, alla tua parte migliore. Così nell’avvicendamento dei pensieri, è meglio lasciar perdere, tutto quello che è ozioso e inconsistente, ma soprattutto la maldicenza e l’indiscrezione. Meglio mettersi a pensare a qualcosa, che non avresti imbarazzo a raccontare, se improvvisamente qualcuno ti chiedesse di esternare i tuoi pensieri. In questo modo, immediatamente trasparirà la tua semplicità e benevolenza, i tuoi pensieri positivi, e non sarai assillato da fantasie legate al godimento, alla competizione, alla gelosia, all’ambiguità, e ad altri fatti del genere, che dovrebbero farti vergognare, se fosse dimostrato che ti appartengono.
In pratica, pensate a voi stessi e non agli altri. Se gli altri fanno qualcosa traetene il bene, siate felici dei successi, cercati di raggiungerli a vostra volta, ma non erogate le vostre preziose energie mentali solo per pensare agli altri. E tanto meno solo per denigrare quanto fatto dagli altri.
Ricordate Frey in “Un milione di piccoli pezzi”?
Curati di quanto dicono gli altri e sarai sempre loro prigioniero
Pensate a voi, create per voi, usate le energie per voi. Lasciate perdere gli altri se non per fare qualcosa che possa giovare anche a loro.
Dice anche Marco Aurelio:
meglio affrettarsi; non solo perché la morte si avvicina sempre più, ma anche perché anche durante la vita, possono peggiorare le facoltà mentali, e la capacità di comprensione.
Un po’ quello che disse Jobs nel suo famoso discorso ai neolaureati di Stanford e un po’ quello che si attribuisce sempre a Jim Morrison ma che Marco Aurelio aveva detto un pochino prima ovvero “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”.
In pratica, pensate che le vostre energie sono limitate e molto molto preziose e pensate che il vostro tempo è limitato e molto molto prezioso: non sprecate tempo ed energie elucubrando sugli altri o a distruggere quanto hanno fatto, ma investite tutto su di voi, sulla vostra vita, sulla vostra felicità e sulla vostra creatività.
Come diceva Jobs: Siate affamati, mangiate salama da sugo.