E se l’obbligo POS a 60 euro spingesse le persone a comprare ancora di più online?
Da giorni leggo interviste sui giornali e ascolto la radio sulla questione del POS obbligatorio da 60 euro e uno dei temi che è emerso è il fatto che se qualcuno entra in un negozio, vuole pagare qualcosa che costa 50 euro ma non gli viene permesso di farlo con il POS, non va a prelevare scusandosi ma va a casa e compra online.
Ieri sono passato alla LEGO di Bologna per acquistare un pezzo molto interessante che avrei voluto regalare ad un’amica per Natale, ma lo stesso pezzo l’ho visto su Amazon il giorno prima, sempre venduto da LEGO, a 10 euro in meno. Domanda: perché dovrei comprare in negozio con il contante -che non ho- quando posso comprare in un e-commerce con la carta e risparmiando pure?
Due indizi fanno una prova e, visto che spesso ce la prendiamo -giustamente- sul fatto che non si aiutano le attività locali, perché non facciamo qualcosa per aiutarle? Perché non rendiamo il percorso di acquisto più semplice per tutti, come in tutto il mondo?
Sono convinto che l’obiettivo dell’obbligo del POS da 60 euro sia facilitare la pratica del nero, specie per alcune categorie che sul nero hanno fondato la propria fortuna: non mi si parli di “la libertà di spendere i nostri soldi” perché la libertà di spendere ce l’abbiamo eccome solo che c’è chi preferisce che questa libertà non lasci traccia.
Tuttavia, non è il mio punto di vista quello che dovrebbe interessare quando il VERO punto: stiamo facendo la solita guerra tra poveri quando la battaglia la si dovrebbe fare verso le percentuali trattenute dalle banche sugli scambi con carte.
Eliminando quelli, o aiutando i commercianti a mitigare i mancati guadagni erosi dalle commissioni bancarie, non ci sarebbe più alcuna scusa per l’utilizzo della carta anche su bassi importi.
Con buona pace di chi “ah mi dispiace, oggi non c’è linea”.