Fedez è ancora ricoverato nel reparto di chirurgia al Fatebenefratelli di Milano: domenica è tornato in sala operatoria per un’endocoscopia ed è stata poi necessaria una nuova emotrasfusione.
Terremoto a Napoli, nella notte di oggi altra scossa dopo quella di magnitudo 4. Tremano i Campi Flegrei.

Fin qui i fatti.

Sui social, anzi su Twitter in particolare, si è scatenata una bagarre imbarazzante -anzi, agghiacciante- tra individui senza nome ne faccia che augurano le cose più terribili. A Fedez potete immaginare e a Napoli di sprofondare nelle viscere della terra, come minimo.

Ora, non è un caso che questi abbietti personaggi facciano sfoggio della loro turbolenta frustrazione su un social che permette un TOTALE anonimato.
Su LinkedIn ci sono persone “migliori” di quelle che sono su Twitter? No, certo che no, ma su LK sei obbligato ad avere faccia e nome per poterlo usare in modo sensato e questo, signore e signori, responsabilizza.

Tutti quei debosciati che su Twitter insultano augurando cose terribili alle persone, solo per il fatto che “si può fare” dovrebbero essere perseguiti e puniti oppure, visto che non è possibile, i social si dovrebbero organizzare.
Da tempo sostengo che l’identità certificata dovrebbe essere il sine qua non per l’utilizzo dei social network. Se vuoi leggere e basta puoi restare anonimo ma se vuoi scrivere o commentare no, voglio faccia e nome. Basta con questa cosa dell’impunità dettata dall’anonimato.

Ho denunciato due volte degli anonimi online, una volta per calunnia e una volta per minacce (non stupidaggini… minacce) ma sempre il tutto archiviato perché, cito “l’autore del post è rimasto ignoto”.

I vari conigli senza faccia e nome che si prendono la libertà di augurare di ogni agli altri, oltre alla libertà di farlo dovrebbero prendersi anche la responsabilità di farlo.