L’istruzione superiore da sola non può tenere il passo con il ritmo del cambiamento tecnologico.

Non lo dico io, o almeno non solo io che sono l’ultimo degli scappati di casa: lo scrive Werner Vogels, CTO di Amazon, nelle sue previsioni per il 2024. Dice anche che emergeranno (e io aggiungo “spero”) programmi di formazione basati sulle competenze guidati dall’industria, che assomiglieranno più da vicino ai percorsi delle figure professionali specializzate. Questo passaggio verso l’apprendimento continuo beneficerà sia gli individui che le imprese.

Quello che cerco di passare come concetto ai ragazzi in università quando faccio loro lezione, è che la laurea non è un punto di arrivo ma di passaggio.

Le competenze dopo la laurea durano sempre meno, in termini di tempo, perché il mondo corre sempre più veloce.

L’idea di Lifelong Learning, o apprendimento continuo, è diventata fondamentale nell’era moderna e la sua essenza è che l’educazione non è confinata solo agli anni scolastici o universitari, ma continua in tutte le fasi della vita di una persona. Questo può includere l’apprendimento formale, come corsi universitari o di formazione professionale, così come l’apprendimento informale che avviene attraverso esperienze di vita, hobby, e tutto quello che riguarda l’essere autodidatti, l’imparare da soli.

Morale della favola, in un’epoca in cui la conoscenza è in continua espansione e il cambiamento è l’unica costante si DEVE studiare. Sempre.