Smettiamola di pensare che la sostenibilità sia “solo” ambientale
Lo sviluppo sostenibile, secondo il rapporto Brundtland del 1987, è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Per soddisfare le generazioni, mi spiace dirlo perché penso che alcuni si offenderanno, ma l’ambiente non basta.
Essere sostenibili significa esserlo in ambito ecologico, certo, ma anche sociale ed economico. Se manca uno dei 3 cardini la sostenibilità…beh, non è sostenibile.
1- se non siamo sostenibili economicamente allora l’ambiente starà benissimo ma noi non metteremo a tavola il piatto a pranzo
2- se non siamo sostenibili socialmente saremo ricchi ma il pianeta ci mollerà a piedi e distruggeremo le comunità in cui operiamo
3- se non siamo sostenibili ecologicamente le prima due crollano di conseguenza, lasciano ai nostri figli l’impossibilità di soddisfare i propri bisogni
Questo è quello che ho imparato ad Andalo nell’evento organizzato da Mudra SpA e in cui un territorio, quello del Trentino, è perfettamente consapevole di quanto sia difficile ma necessario cambiare il paradigma della sostenibilità, il quale è molto più complesso di un “semplice ecologismo”.
In una giornata di tavole rotonde in cui mi sono sentito David Letterman alla sua scrivania, abbiamo parlato di questi tre cardini, insieme a professionisti di ogni ordine e grado: dai dati passando per i trasporti, dal turismo arrivando all’alimentazione, dalla scuola al preservare le comunità montane la sostenibilità è un tema enorme che va affrontato con coraggio, oltre che con cognizione di causa.



Se vogliamo essere sostenibili dobbiamo iniziare a ragionare in termini di ambiente, sociale ed economico perché senza uno di questi tre cardini è finita.
Un grazie particolare alla mia amica Carlotta Silvestrini che oltre ad essere stata una splendida compagna di viaggio è anche l’esempio perfetto di fusione tra capacità, empatia e caparbietà. Hai tutta la mia ammirazione, Carlotta.