Le applicazioni che usano i nostri dati, la nostra faccia, le nostre impronte digitali per fornirci un servizio saranno sempre più numerose, ma non dobbiamo gridare ogni volta alla privacy.
Dobbiamo saper distinguere quando si parla di privacy e quando di sicurezza dei nostri dati.
Se all’aeroporto ci scansionano il volto per comunicarci le informazioni sul nostro volo, stiamo parlando di una violazione della privacy?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Vi voglio spiegare la differenza sostanziale che c’è tra privacy e segretezza, perché si fa una confusione dannata tra questi termini.
Sta girando online, su Instagram mi sembra di averlo visto, un video postato da Selvaggia Lucarelli in cui un ragazzo in un aeroporto cinese dice: “ Se fossi in un aeroporto del mondo qualunque, per chiedere informazioni sul mio volo mi dovrei avvicinare ad un tabellone oppure andare ad un banco informazioni o guardare sull’app, qua mi basta avvicinarmi a questa telecamera che mi inquadra il volto e sul display compare il mio nome, cognome, il mio volo e tutte le informazioni su di me”.
È un riconoscimento facciale. Molti hanno gridato allo “scandalo” per una cosa di questo tipo perché la privacy non viene rispettata. Qua la privacy non c’entra assolutamente nulla.
Faccio un esempio per farvi capire quello di cui sto parlando: tutti noi usiamo un navigatore satellitare integrato nel telefono, che in genere è Google Maps, oppure usiamo Waze, ma in genere la maggior parte di noi usa Google Maps. Spessissimo, quando io mostro alle mie lezioni i percorsi che Google Maps tiene da conto e memorizza per quello che riguarda noi e i nostri viaggi, la gente si scandalizza dicendo “Madonna, non solo sanno in che posto sei andato, ma con quale mezzo, che foto ti sono arrivate in quel momento, e anche con chi eri evidentemente visto che se sanno di me, sanno anche con chi ero di fianco, e la privacy dove se ne va?”.
Questa non è, anche qui, questione di privacy, ma è questione di servizio e di segretezza dei dati che tu sai esattamente dove vanno. Per farvi capire meglio, se noi avessimo tutti un navigatore satellitare che non condivide con un cloud e con un servizio esterno, come per esempio Google, i nostri dati di dove andiamo, dove siamo, come ci spostiamo eccetera, sarebbe un servizio azzoppato, mutilato, perché non ci direbbe dov’è il traffico.
Allora, se noi vogliamo un servizio straordinario come Google Maps, che ci dica “No guarda, non fare quella strada lì, prendi quell’altra strada perché in quella non c’è traffico”, dobbiamo per forza concedere i nostri dati a terzi, in questo caso a Google, i quali vengono elaborati, mischiati insieme a tutti gli altri big data e vengono restituite delle soluzioni utili a noi.
Quindi non possiamo urlare alla privacy in questi casi, quando sappiamo a cosa servono i dati, l’importante è che sappiamo sempre a chi vengono dati e come vengono utilizzati.
La segretezza è tutta un’altra cosa, la segretezza è qualcosa che sta tra te e l’individuo, persona, servizio a cui hai concesso un’informazione, è completamente diversa, la privacy e la segretezza sono due cose diverse, noi dobbiamo essere consapevoli di dove vanno i nostri dati e di come vengono utilizzati.
Se un servizio mi inquadra la faccia per dirmi qual è il mio volo, non è un problema. Se invece i miei dati della faccia vanno dati a persone che vogliono fare delle pubblicità, che hanno delle telecamere in giro, quello diventa un problema, se non lo so e non ho dato il consenso.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
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