Bisogna partire dal basso per migliorare le competenze digitali degli italiani e partendo dal basso non significa partire dagli studenti delle scuole ma dagli insegnati, dai professori che devono essere formati sul digitale per poter trasmettere queste nozioni agli studenti.
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Stavo leggendo un articolo in cui si parla del livello di digitalizzazione degli italiani, di noi italiani. Bene, secondo uno studio e un indice internazionale riconosciuto, che non ci siamo inventati noi, l’Italia è quart’ultima in Europa come livello di conoscenze digitali, in più si dice anche che il 70% degli italiani non ha una vera e propria comprensione della lingua scritta o parlata, praticamente non capisce nulla di quello che ascolta ma questo qui è un altro discorso.
Torniamo un attimo al punto, il punto è che siamo quart’ultimi in Europa, prima di noi c’è il Portogallo per capirci poi tutti gli altri come competenze digitali. Allora qua non si parla più di vezzi, scusate l’utilizzo di z in questa parola, non è un vezzo avere conoscenze digitali, diventa una necessità visto che il mondo sta correndo molto velocemente.
Ora, che cosa dobbiamo fare? Visto che è evidente che non abbiamo conoscenze digitali, dobbiamo partire dal basso, dobbiamo partire dalla scuola, questo è senza dubbio vero ma qual è il problema, che partire dalla scuola, non è partire dai ragazzi è partire dagli insegnanti, ci dobbiamo mettere tutti nell’ordine delle idee che la scuola non deve essere il posto in cui si insegna e basta perché la scuola deve essere il primo posto formato, gli insegnati devono essere i primi formati per poter spiegare ai giovani come funziona il mondo digitale.
Io vedo 2/3 mila ragazzi tutti gli anni nelle scuole medie e superiori e spesso non hanno un’idea del mondo digitale in cui vivono perché i genitori non sono in grado di spiegarglielo e perché i professori non sono in grado di spiegarglielo.
Quindi questo ci mette nella condizione di dover ricostruire completamente la nostra società. Metterci in gioco tutti quanti dal basso per fare quello che viene definito e che quelli bravi definiscono “reskilling” cioè significa riformarsi continuamente, non pensare che la formazione sia finita e continuare ad aggiornarsi.
Quindi partendo dai professori, dai maestri delle scuole che possono dar delle nozioni importanti ai ragazzi, si passa quindi ai ragazzi, poi si va al mondo del lavoro, dove nel mondo del lavoro si parla di dipendenti ma attenzione, non devono essere le aziende a pagare queste cose qua, perché sono sempre le aziende a pagare, quindi l’imprenditoria crolla.
Possono essere le aziende se però poi hanno sgravi fiscali in ambito appunto fiscale, di tasse. E poi serve qualcuno che dia una mano alle persone che hanno perso il lavoro o che hanno un’età complicata per poter ritrovare un lavoro e ricollocarsi. Quindi, secondo me, il vero tema oggi è la digitalizzazione delle persone, non degli ambienti, delle strutture, della tecnologia, e bisogna partire dal basso, ma per quanto non ci sembri possibile, il basso non è la scuola ma è prima, sono i profe.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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