Il vero motore del mondo, la vera cosa che ci fa sentire vivi e collaborativi è la fiducia.
L’AMORE È LA PIÙ ALTA FORMA DI FIDUCIA ESISTENTE AL MONDO E I SOLDI SONO IL PIÙ MASTODONTICO ESEMPIO DI FIDUCIA NELLA STORIA DELL’UMANITÀ.
Sono stati inventati insieme alla scrittura, guarda caso, e sono uno sterminato e straordinario esercizio di fiducia: come mai io ti do un foglio di carta straccia e tu mi restituisci in cambio un bene materiale come cibo o che so, oro?
Perché ti fidi del fatto che quella carta ha un valore corrispettivo a quello che mi stai dando tu e che, soprattutto, il suo valore rimane -circa- invariato nel tempo.
La collaborazione tra esseri umani è il quid che ci differenzia dagli altri animali e la collaborazione su ampia scala, come gli umani fanno da millenni, è basata sulla fiducia.
Ok, ma da cosa è composta la fiducia? Da quali ingredienti è strutturata? Secondo Jonah Berger, autore di “Contagioso: Perché un’idea e un prodotto hanno successo e si diffondono” (SPERLING & KUPFER) che ho avuto la fortuna di ascoltare al WOBI di Milano nel 2017, la fiducia si basa su 4 cardini molti importanti che sono la competenza, l’affidabilità, la benevolenza e l’integrità.
Competenza, affidabilità, benevolenza e integrità sono cose che traspaiono dal nostro modo di comunicare: quello che riteniamo giusto e sbagliato si legge in quello che scriviamo, si percepisce da ogni nostra comunicazione ma, ed è un fatto, nessuno sa cosa alberghi nella testa degli altri, sempre che non appartengano alla cerchia ristretta di conoscenze.
Direi che appare evidente un fatto ormai acclarato: la fiducia è una percezione soggettiva basata su variabili soggettive e l’unico modo che abbiamo per generarla è creare del contenuto social che sia in grado di trasmettere valore.
Nei fatti, possiamo parlare di algoritmi e codici, ma per lavorare online dobbiamo passare per la fiducia delle persone, la materia di cui è fatto l’essere umano non è razionale quando ci piace pensare.