La comunicazione politica sta cambiando radicalmente registro. Ora non ci si identifica più nelle idee, nei movimenti politici ma nell’individuo, in quella persona che vuole dimostrare di “essere uno di noi”.
Non è sbagliato cambiare stile comunicativo ma è sbagliato il come cambiare la propria comunicazione:
una politica che si preoccupa di piacere agli altri anziché di pensare ai reali problemi della società e del mondo sta perdendo di vista la realtà.
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Ve ne sarete accorti, siamo in un momento storico in cui la politica sta completamente uscendo dal seminato della comunicazione diciamo convenzionale.
Quella che prima era una comunicazione formale appunto, una comunicazione politica fatta da persone rappresentative, oggi è diventata una comunicazione di identificazione cioè si cerca di far identificare le persone, quindi gli elettori, con un individuo, non tanto con un’idea politica, non tanto con un movimento politico, non tanto con un’ideologia, tantomeno anzi con un’ideologia, ma soprattutto con un individuo e “uno di noi” è diventata la parola magica con la quale cercare di far avvicinare l’elettorato al nostro partito, al nostro movimento, benissimo.
In Italia questo è un fenomeno che probabilmente è più avanzato che in tutti gli altri paesi al mondo, ma ci sono tantissime altre repubbliche fondate sulla democrazia in cui questo modo di comunicare dei politici la fa da padrone, una tra tutti, voi pensate a Trump, no, una tra tutti è certamente il Brazil.
Il presidente Bolsonaro in questi giorni ha un problema che non è il problema del Brasile, ovvero è un problema del mondo intero e qual è? La foresta amazzonica che sta letteralmente andando a fuoco. La foresta amazzonica è il 20% dell’ossigeno e dell’acqua di questo pianeta, è di fatto il polmone, quando si dice il polmone del pianeta non si dice per dire, è il polmone di questo mondo e il problema di Bolsonaro in Brasile non è un problema del Brasile ma un problema di tutti, anche perché peraltro, i confini di questi incendi non guardano i confini degli stati e delle nazioni ma si stanno allargando.
Cosa fa Bolsonaro?
Pubblica un Tweet in cui celebra con un pollice in su il taglio del costo della PlayStation in Brasile.
Ora, tutti ci siamo resi conto del fatto che Trump per esempio, chiama il premier Giuseppi Conte, non mi dite che si è sbagliato, perché ha la più potente macchina organizzativa e comunicativa al mondo, quindi se esce una cosa di questo tipo non si è sbagliato, è quello che voleva fare e perché lo fa? Per alleggerire i toni, per far vedere che può prendere per il culo il leader di un altro paese e non succede niente, per far vedere quanto è forte, quanto è simpatico, eccetera, eccetera, eccetera.
Non è il punto questo, il punto è che dall’altra parte abbiamo Bolsonaro che mentre brucia il polmone del pianeta, fa un pollice in su al taglio della spesa delle PlayStation.
Io sono contento del taglio del costo della PlayStation in Brasile, credetemi, io sono un gamer, amo i videogame, sono felicissimo, ma se la politica perde completamente di vista quello che accade nell’ambito politico, perché qua non si sta parlando di politica, si sta parlando di PlayStation, allora c’è qualcosa che non va.
Secondo me dobbiamo sempre valutare, vagliare, quando identificarci con chi e con che cosa. Una politica che fa un pollice in su mentre brucia l’Amazzonia e ha rifiutato poi ha ritrattato dei soldi dal G7 per sistemare la situazione, è una politica che io non riesco più a capire.
Allora in ottica di comunicazione ripeto, non in ottica politica, cerchiamo di non passare tutto per “Ah si, però è simpatico” perché non si deve essere simpatici per salvare il pianeta.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
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