Ora, al di là del fatto che essere al secondo posto dopo il mio socio skande mi riempie di fiero orgoglio, la domanda che mi sono fatto -molto seriamente e senza alcuna presunzione- è stata, perché?
Ok, sono tanti anni che uso LinkedIn, mi piace, ci lavoro, il mio fatturato viene in parte da come lo uso ma la domanda rimane: come mai oltre 18mila persone si sono iscritte alla mia newsletter?
Come dice giustamente skande, se non possiedi le mail delle persone, se non sono in un database che gestisci tu, di fatto non HAI una newsletter ma USI una newsletter, e questo è assodato e chiaro, ma in ogni caso questi 18mila cristiani ci sono, ricevono le notifiche e leggono quanto scrivo, se non tutti almeno qualche migliaia.

Le risposte che mi sono dato sono 2:
1- Partire prima.
All’inizio LinkedIn ha dato la possibilità di creare la newsletter a una serie esigua di persone, tra l’altro senza notificarlo. Quindi l’accorgersi di averla, il crearla e invitare le persone ad iscriversi è stato fortuito e potentissimo, visto l’esclusività.
Oggi ce l’hanno tutti, arrivano inviti di continuo ed hanno stancato.
2- Qualità, costante nel tempo.
L’altra cosa non riguarda la fortuna ma riguarda questa frase, il claim con cui Telefunken fece una pubblicità geniale che dura nei decenni: qualità, costante nel tempo.
Avere una newsletter significa scriverci dentro cose interessanti, originali, utili ed ingaggianti tutte le settimane. Testi ESCLUSIVI che possano essere trovati solo qua e che diventano il motore che spinge la newsletter e il motivo per il quale la gente si iscrive.
Insomma, quello che penso è che come in tante attività della vita serva, per avere “successo”, un pizzico di fortuna e tanto tanto tanto lavoro.
Penso che la newsletter di LinkedIn sia una piccola parabola della vita: meno drammatica e più testuale ma dai, ci siamo capiti :)