Al giorno d’oggi una delle difficoltà maggiori contro le quali sbattono i giovani è certamente trovare un lavoro. Il motivo è semplice, il lavoro è sempre meno e spesso lo si deve creare, più che trovare.
Ci sono quindi alcune cose che possiamo fare per adattarci a un mercato che cambia e che evolve, una tra queste pensare di spostarci in una città che, per quello che sappiamo fare, offre di più di quella in cui siamo.
Parliamone con Andrea De Spirt di Jobyourlife.
D) Ciao Andrea e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Grazie a voi per questo spazio e per questa opportunità. Mi presento brevemente: sono ideatore e co-fondatore di Jobyourlife, un’azienda italiana che opera nel mondo del recruiting.
Per spiegare meglio chi sono e di cosa mi occupo, però, faccio subito qualche passo indietro, tornando ai miei 18 anni e al post maturità, quando dopo aver preso il diploma mi sono trasferito a New York, dove sono entrato subito in contatto con il mondo delle startup e ho cominciato a studiarne i meccanismi e le problematiche (nel frattempo studiavo inglese e lavoravo).
Tornato in Italia, mi sono accorto che dentro di me iniziava a farsi strada la voglia di dare vita a una mia impresa. Mi sono iscritto, però, alla Facoltà di Filosofia della Statale di Milano, credendo di poter accantonare per qualche tempo quel desiderio. Mi sbagliavo. L’esigenza di creare qualcosa di davvero concreto, che potesse essere realmente utile alle persone, non smetteva di bussare. Volevo dare il mio contributo, dando vita a un mio progetto. Sono partito, quindi, con l’idea di Jobyourlife. Qui, in qualità di amministratore, gestisco l’organizzazione e la strategia di crescita determinando le linee guida.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei perché. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) Hai presente il classico sistema legato all’incontro tra domanda e offerta di lavoro? Quel sistema per cui una persona clicca su uno dei tanti siti web dedicati a questo servizio, scorre intere pagine di annunci cercando quello adatto per le proprie esigenze, si registra e invia il curriculum? Poi cosa accade? Molto spesso non accade nulla.
Noi, con Jobyourlife, invertiamo questo sistema. L’utente si iscrive alla nostra piattaforma, completa il suo profilo (inserendo anche tre città in cui vorrebbe lavorare) e poi non gli resta che aspettare le offerte. Cosa significa “aspettare di ricevere delle offerte”? Questo vuol dire che sarà direttamente un’azienda a inviare la propria offerta di lavoro a un preciso utente.
In questo modo gli utenti ricevono solo offerte geo-mirate (quindi in linea con il proprio profilo professionale e relative a una determinata area geografica) e le imprese sono sicure di non ritrovarsi la casella di posta piena di curriculum non in linea con le proprie richieste.
In poche parole, ottimizziamo tempo e risorse di utenti e aziende (ci hanno scelto, ad esempio, McDonald’s, Accenture, KPMG e Willis)
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) Abbiamo iniziato solo con attività sui social e con l’attività di ufficio stampa e i primi utenti sono arrivati grazie al passaparola e grazie a queste due operazioni. Successivamente, però, anche grazie ai primi finanziamenti (nel 2013 abbiamo chiuso un round da 500mila euro) abbiamo strutturato un piano marketing e comunicazione completo: è attivo anche un piano ADV, seguito e gestito da un consulente di business online. Inoltre, è presente un’attività costante sui social media e non manca l’ufficio stampa.
Il nostro miglior canale, però, rimane e rimarrà sempre il passaparola. Quando un utente ottiene un posto di lavoro esattamente in linea con le proprie competenze, nell’area geografica che desidera, allora lo comunica inevitabilmente a conoscenti e amici e questo ci porta nuovi utenti che credono nel nostro progetto.
In media, ogni giorno registriamo mille nuovi utenti e abbiamo superato quota 250mila.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Dal team parte tutto. E la struttura è fondamentale, perché credo che per andare avanti nel modo migliore sia necessario coprire tutte le aree, dal business allo sviluppo. Inizialmente siamo scesi in campo in quattro, quando abbiamo mosso i primi passi, ma ora la squadra è cresciuta e ogni elemento del team porta un grande valore: Lorenzo Mecocci (Partner e Chief Operating Officer), Pietro Stracquadanio (Partner e CTO), Stefano Fois (UI Designer / Front end developer), Riccardo De Martis (Senior Web Developer), Lara Torres (Content & Social media specialist), Marco Careddu (Web Developer), Jessica Malfatto (Digital PR) e Erick Canale (Online Business Consultant)
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Il nostro modello di business si basa sugli abbonamenti che effettuano le aziende per utilizzare la nostra piattaforma e i nostri servizi di recruiting. Abbiamo differenti pacchetti attivi e ogni impresa ha la possibilità di scegliere quello maggiormente in linea con le proprie esigenze.
I primi abbonamenti, dopo un periodo di prova gratuito, sono stati venduti alla fine del 2013 e oggi continuano a crescere.
D) Pitch & Drink (pitchndrink.com) è il progetto che unisce l’utile al dilettevole rendendolo profittevole. Hai presente un aperitivo in cui si beve un buon drink e si gusta un buffet? Ecco, aggiungi startup e networking ed avrai Pitch & Drink con i quali, in questo momento, ti sto mettendo in contatto per continuare a parlare del vostro progetto. Che te ne pare?
R) Ogni occasione di networking (se strutturata nel modo adeguato) può rivelarsi una buona opportunità per condividere nuove idee e per ascoltare altri imprenditori, cercando sempre di apprendere e di trarre il meglio. Quindi, ben vengano delle occasioni perché questo sia possibile. L’importante, però, è mantenere sempre il focus sul proprio lavoro e sul proprio progetto, mantenendo una concentrazione altissima.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Andrea De Spirt.
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