La cosa bella del nostro mondo, quella che in sostanza ci fa stare benissimo (ma che ci fa anche guardare nel baratro) è l’inconsapevolezza. “Ma si dai, tanto chi se ne frega. M si dai, tanto cosa vuoi che succeda”. E quanto qualcuno fa qualcosa per sistemare una situazione che ci sfugge di mano ma che ancora non percepiamo, lo prendiamo in giro, lo ridicolizziamo.
Per esempio, negli Emirati Arabi Uniti, a soli 26 anni, abbiamo il PRIMO ministro per l’intelligenza artifiziale. Si, esiste un ministero della IA a Dubai.
Ridicolo, pensiamo noi, a cosa potrebbe mai servire? Vi faccio un esempio: il 6 maggio 2010, la Borsa di New York subisce un crollo del 9% (mille punti sul Dow Jones). Più di mille miliardi in valori patrimoniali evaporano.
Alla Commissione per i Titoli e gli Scambi degli Stati Uniti sono serviti quasi sei mesi per scoprire cosa fosse successo, e la risposta non è molto confortante: programmi informatici in competizione, che compravano e vendevano azioni a nome dei propri proprietari, erano andati fuori controllo. Nel mondo del trading ad alta frequenza, questi sistemi non solo raccolgono opportunità di piccoli profitti che appaiono e scompaiono in un istante, ma rilevano e approfittano delle rispettive strategie di trading. Si incasinano tra loro e bruciano i nostri soldi. I VOSTRI soldi.
Vi faccio un altro esempio, sulle auto a guida autonoma (sulla quale la Germania teorizza già una regolamentazione): immaginiamo che la tua macchina stia attraversando un ponte molto stretto e che uno scuolabus pieno di bambini improvvisamente entri dall’altro lato. Il ponte non può contenere entrambi i veicoli, quindi per evitare di distruggere entrambi è chiaro che uno dei due dovrà finire oltre il ciglio della strada. Compereresti una macchina che è disposta a sacrificare la TUA vita per salvare i bambini? L’aggressività di una self-driving car diventerà un’attrattiva commerciale come il consumo al chilometro?
Dilemmi morali e finanziari come questi, non più confinati alle riflessioni dei filosofi, arriveranno presto sui banchi dei nostri tribunali ma noi non ce ne rendiamo conto, noi continuiamo a parlare di rosatellum.
Mi piace ricordare questo magnifico aforisma di Schopenhauer: “ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente”.
Forse, invece di ridicolizzare, potremmo iniziare a discuterne.