L’ultima frontiera dei complottisti: la siccità è una fake di Draghi. Arrivano i no-siccità.
È bastata qualche notizia pubblicata dai giornali di qualche ordinanza comunale per il risparmio dell’acqua (a Ferrara è successo e io sono anche d’accordo) per generare una nuova, stupida, aggressiva, dozzinale e brutale campagna di bufale.
Nelle chat complottiste di Telegram sono partite le linee guida, sono stati piantati i semi per la teoria di un nuovo complotto.
L’emergenza siccità non esiste, i fiumi tracimano e le fontane zampillano: insomma è tutta una messinscena del governo Draghi per varare lo stato di emergenza e tenerci nuovamente chiusi in casa e pagare tutto di più.
Secondo queste teorie gli invasi sono pieni, in Friuli piove di continuo (in Friuli? Mah…) e tutti gli anni in questo periodo piove meno e c’è caldo, quindi è tutta una messa in scena per fare pagare l’acqua a peso d’oro e aumentare i prezzi di tutto quello che richiede acqua per la produzione. Ovvero tutto.
Addirittura dicono “se c’è una cosa che non può mancare in italia è l’acqua e se manca è perché la tengono nelle dighe”. E amenità simili.
Andate a vedere, questi gruppi sono aperti.
A parte il fatto che io ho 49 anni, vivo a 10 km dal Po e così secco, da poterlo quasi attraversare a piedi, non l’ho mai visto in vita mia, ma soprattutto ho un altro rammarico.
I social sembravano la rivoluzione, sembravano il modo per emanciparci totalmente e per rendere la società migliore grazie al sapere collettivo.
Se da un lato è stato di certo così, dall’altro ha fatto crescere e prosperare gli idioti che trovano delle sponde alla loro ignoranza in questi complotti superficiali e ha fatto crescere e prosperare i bastardi che alimentano gli idioti per loro tornaconto.
Mi dispiace perché abbiamo perso un’occasione per essere migliori e abbiamo creato dei motivi per farci il sangue amaro.