Avete mai sentito parlare di Ned Ludd?
Ned Ludd, personaggio forse mai esistito, divenne famoso per aver spaccato un telaio in segno di protesta.
Spaccava i telai, perché questi sostituivano i suoi colleghi operai che si trovavano da un giorno all’altro senza lavoro.
Oggi di Ned Ludd e del movimento Luddista resta solo una voce su Wikipedia.
Ludd ha preso una decisione, ha scelto di ostacolare il cambiamento anziché comprenderlo: il cambiamento fa paura, troppe volte vogliamo fermarlo e perché questo?
Perché non lo capiamo.
Questo è stato il grande tema affrontato insieme a Randstad all’Allianz Stadium di Torino con una bella chiacchierata con Juventus ed in particolare con Leonardo Bonucci.
Il cambiamento non è un interruttore, non si preme un bottone e si attiva, ma è un percorso in costante divenire.
L’unico modo per non venirne travolti è comprenderlo, seguirlo, essere predisposti a questo cambiamento ed essere in grado di cambiare il proprio mindset: questo è ciò che dobbiamo tenere sempre a mente per noi e per il futuro delle nostre aziende.
Ci saranno nuove sfide per il business, nuovi interlocutori, nuove realtà che inizialmente non comprenderemo e che criticheremo, il progresso è qualcosa di inarrestabile.
Sarà difficile fare business nel futuro?
Forse si, forse sarà più complesso di prima, ma sarà sempre più affascinante se sappiamo trovare il giusto equilibrio.
Il progresso è una partita che non si può guardare solo dalla panchina.
Questo il link all’articolo completo di Randstad: http://bit.ly/36AYoDQ
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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