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28 Novembre 2022

Essere boomer, essere Karen o entrambi?

di Rudy Bandiera

Nessuno vuole essere boomer e nessuno vuole essere Karen.
Se si è entrambi è un casino.

Internet è in grado di eleggere a eroe qualcuno o qualcosa e allo stesso tempo è in grado di creare l’antagonista perfetto, in questo caso gli antagonisti perfetti ormai presenti in molti meme e commenti da Twitter a TikTok.

Partiamo dal termine boomer e farò riferimento alla definizione precisa usata dall’Accademia della Crusca.

Appellativo ironico e spregiativo, attribuito a persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni, per estensione a partire dal significato proprio che indica una persona nata negli anni del cosiddetto “baby boom”, e cioè nel periodo di forte incremento demografico che ha interessato diversi paesi occidentali al termine del secondo conflitto mondiale, tra il 1946 e il 1964.

“Ok Boomer” è quindi la risposta che la Generazione Z (ma ormai tutti) usa nei confronti dei “Baby Boomer” sui social quando non sono d’accordo con un determinato argomento, quando vogliono sottolineare un pensiero considerato sorpassato, una sorta di “Mollami vecchio”.

Boomer nei fatti è diventato un termine usato ed abusato esattamente come resilienza, olistico, sinergia, contaminazione culturale e tanti altri e, come tale, viene usato spessissimo fuori luogo.

La situazione è simile con “Karen”.

Citando Webboh: Karen è un termine peggiorativo usato negli Stati Uniti e in altri paesi di lingua inglese per descrivere una donna esigente più del necessario. È uno stereotipo comune, quello di una donna bianca che usa il suo privilegio per fare domande urtando la sensibilità delle altre persone.

In pratica da semplice nome comune, si è passati a identificare Karen come un simbolo di superficialità, una donna solitamente bianca, bionda, di mezz’età, piuttosto razzista e che chiede di “Parlare con un superiore” quando c’è qualcosa che non va come dovrebbe andare secondo lei.

Sono una sorta di boomer al femminile per certi versi.

Anche in questo caso, la risposta “Ok Karen” ha spopolato sui social come termine usato e abusato; identificare le persone come “Karen” o “Boomer” è ormai diventato un modo per chiudere la conversazione cercando di avere l’ultima parola.

Ovviamente non tutti i meme vengono per nuocere.
Nati in Australia e ora estesi anche al Regno Unito, stanno spopolando i Karen’s Diner in cui cameriere e camerieri sempre di pessimo umore rispondono in malo modo ai clienti e incoraggiano questi a rispondere a loro volta, ovviamente invitando a “parlare con un responsabile”.

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