In questo periodo storico si fa un gran parlare di cosa sarà di noi: da un lato abbiamo visto la fine delle ideologie e dei blocchi basati sulle suddette, dall’altra abbiamo una tecnologia straordinariamente evoluta, al punto da essere difficile da interpretare e capire. Siamo disorientati.
Una delle pressioni a cui siamo sottoposti è che non esiste più un modello a cui ispirarci. Il capitalismo scricchiola sotto al peso della devastazione planetaria che abbiamo messo in atto nascondendoci sotto la bandiera del fatturato.
L’impresa che genera profitto come fine ultimo si è dimostrata un fallimento sotto gli occhi di tutti.
Si cerca un nuovo modo di fare impresa, un sistema che porti il profitto ma che insieme redistribuisca benessere e felicità e passione, ovvero qualità della vita.
Il concetto di Impresa Gentile di cui si è parlato all’evento per i partner Surf The Market è esattamente questo: se fai impresa, sai che hai una responsabilità nei confronti della società e non stiamo parlando di morale o di etica ma di consapevolezza dell’impatto del comportamento dell’impresa sulla società.
Non ho idea di quale modello sociopolitico possa essere il sostituto di quello che abbiamo vissuto fino ad oggi ma penso che l’Impresa Gentile sia un sostituto saggio del modello socioeconomico che abbiamo vissuto fino ad oggi.
Mi rendo conto che è un cambio di valori, di esperienze, di educazione, a conti fatti un cambio di paradigma totale, ma se vogliamo lasciare qualcosa che ci sopravviva e sia meglio di quello che abbiamo trovato credo sia l’unica strada.
Se fai impresa, sai che hai una responsabilità nei confronti della società: non stiamo parlando di morale o di etica ma di consapevolezza dell’impatto del comportamento dell’impresa sulla società.
Questa è la strada.