Quando sono arrivato da Tombolini Motor Company a Civitanova Marche mi sono diretto verso l’ingresso, dovendo appunto tenere questo “show formativo” come mi piace chiamarlo, ma con mia sorpresa ho trovato chiuso e un cartello sulla porta della concessionaria: “la sede resterà chiusa dalle 9 alle 15,30 per formazione aziendale. Settembre inizia con una mentalità nuova”.
Nelle concessionarie del brand marchigiano lavorano oltre 80 persone e il fatto di rimanere chiusi e di partecipare tutti ad un evento formativo può essere connotato con una sola parola: consapevolezza.
Il settore dell’auto sta attraversando una strana forma di crisi: è ancora ricco, performante ed è il più grande indotto del pianeta ma il prodotto “auto” in sé ha meno fascino, meno mordente specie sulle nuove generazioni le quali, tra l’altro, apprezzano non possedere le cose ma usarle.
Siamo nell’era dell’accesso non del possesso, e l’auto rappresenta il possesso e lo status symbol in tutto e per tutto.
Per questo è in crisi.
Per uscire da una situazione di crisi ci sono due cose da fare, la prima è rendersene conto e la seconda è fare qualcosa perché le situazioni non peggiorino ma, anzi, progrediscono nel migliore dei modi, muovendosi prima degli altri.
La cosa strabiliante di questa giornata, infatti, non è stato quello che ho raccontato loro, quanto il fatto che la direzione ha voluto che ci fossero TUTTI. Per questo hanno chiuso. Tutti. Dai meccanici ai venditori, dalle impiegate all’amministrazione. Tutti, perché solo tutti insieme, con la stessa visione e la stessa consapevolezza, si esce da una situazione di impasse.
Non è sempre detto che una squadra con grandi campioni sia anche la più forte, in questo mondo fluido e in evoluzione è meglio avere una grande squadra che una squadra di grandi.
Sono onorato di aver fatto parte di questo capolavoro aziendale!
