Ieri sera c’è stato il derby capitolino, partita che per mille motivi evoca nei tifosi, o in quei coglioni che vanno allo stadio solo per muovere le mani, degli istinti che di sportivo non hanno nulla.
A parte i problemi di evidente ordine pubblico nel fare una partita di lunedì feriale in pieno traffico causa sciopero dei mezzi pubblici, a parte questo dicevo, non mi voglio soffermare sulla stupidità assoluta delle persone che vanno allo stadio con i coltelli.
Solo così, per inciso: vorrei semplicemente che chi parte da casa con l’intenzione di accoltellare un avversario sportivo svanisse, si liquefacesse, vaporizzasse come la schiuma da barba, lasciando spazio su questo pianeta, lasciando aria e risorse per chi ha un cervello e una moralità sane. Se esistesse un dio giusto ci penserebbe lui, ma visto che non c’è questi idioti continuano a respirare, mangiare, consumare e votare come tutti noi.
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Vorrei che chi parte da casa per accoltellare un avversario sportivo si liquefacesse http://bit.ly/YdDZz3 via @RudyBandiera
Quello su cui mi interessa portare l’attenzione è il percorso fatto dal Calcio, un percorso incredibilmente simile a quello del nostro Bel Paese.
Negli anni che furono, gli anni d’oro della crescita e del boom, i “favolosi anni ’80” che di favoloso non hanno avuto nulla se non creare i presupposti per l’enorme crisi nella quale siamo oggi (l’iper-liberismo della tanto compianta Margareth Thatcher in primis), negli anni in cui si credeva che tutto potesse solo migliorare, che le risorse fossero infinite e che il mercato fosse l’unico vero dio, negli anni in cui il Muro è caduto e il Comunismo è diventato un appiattito e sbiadito spettro del passato, il Calcio è cresciuto, dopato e drogato, così come il nostro Paese.
Enormi quantità di danaro hanno reso quello sport (e l’Italia) un sistema edulcorato e alienato dalla realtà dei fatti.
Poi la bolla si è iniziata ad intravedere ma è stato troppo tardi per recuperare la situazione. E i topi hanno abbandonato la nave.
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Negli anni ’80 il Calcio è cresciuto, dopato e drogato, così come il nostro Paese. http://bit.ly/YdDZz3 via @RudyBandiera
Che cosa è rimasto di quel periodo? Nulla, se non l’ombra e la decadente parte negativa.
Oggi del calcio è rimasta la parvenza di sport, la facciata costruita con nuovi stadi “all’inglese” ma sempre meno gente “normale” va alle partite. La pay TV, la paura per le proprie famiglie, la consapevolezza del marcio tengono le persone lontane.
Uno sport sempre uguale a se stesso: arbitri venduti, goal negati, rigori in regalo, doping, calcio scommesse. Ormai più nulla si salva, il putrido e la corruzione lasciano intravedere il fondo del barile sul quale si deve solo raschiare.
Ormai il calcio è la parabola aberrante della nostra italica società: il marcio, il putrido è quello che è rimasto mentre la parte produttiva, buona e pulita, è stata annichilita e annientata.
Finiti i bei soldoni dei favolosi anni ’80 tutto è stato un declino.
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Ormai il calcio è la parabola aberrante della nostra italica società http://bit.ly/YdDZz3 via @RudyBandiera
Rimane la decadenza e la violenza. Rimangono i sottosviluppati che si accoltellano davanti ad uno stadio. Rimangono i fanatici che se non fossero fanatici di quello lo sarebbero di altre cose. Il Calcio così come il nostro Paese hanno seguito una parabola discendente senza scampo.
Ed aggiungo, per terminare: mentre una città intera si accoltella fuori dallo stadio, le due squadre dentro allo stadio giocano lo stesso, come se nulla fosse. Non solo: Totti, invece di prendere una posizione netta nei confronti di quello che avveniva fuori dallo stadio, esprime questo elevato concetto filosofico dopo avere segnato il rigore del 1-1:”Questo è il record più bello. Godo come un maiale“. Il riferimento è al primato dei gol nel derby”. L’interpretazione del labiale non lascia dubbi.
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“Questo è il record più bello. Godo come un maiale”. #totti mentre fuori si accoltellano http://bit.ly/YdDZz3 via @RudyBandiera
Io non ce l’ho con Totti, mi sta anche simpatico, ma non è possibile parlare di calcio o di godere come dei maiali, mentre degli idrocefali hanno appena assaltato un’ambulanza fuori dallo stadio.
Ci vorrebbero i Maya, ma anche loro ci hanno delusi ed abbandonati.