I social sono lo specchio della società in cui sono ospitati.
I social, in Italia, rispecchiano gli italiani, e questo lo si può riscontrare perfettamente nei commenti su Venezia e l’acqua alta.
Ho letto i commenti e le accuse più insensate su Venezia e sui veneziani, e queste derivano da una grande influenza culturale ancora molto presente in questo paese.
Ciò che bisognerebbe fare è provare a superare questa mentalità e soprattutto, capire una volta per tutte che quando commentiamo sui social,
esiste una grande differenza tra esprimere la propria opinione e urlare pro o contro qualcosa.
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
I soldi sono lo sterco del diavolo.
Questa non voleva essere una frase ad effetto né tantomeno una frase inventata da me, l’ha detta anche Papa Francesco non troppo tempo fa, ma facciamo un passo indietro.
I social, che sono un po’ l’ambiente in cui mi muovo e che amo, sono lo specchio della società in cui sono ospitati, in Italia sono lo specchio degli italiani di fatto.
Che cosa è successo in queste ultime settimane? Io ho lasciato passare un po’ di tempo perché non volevo fare lo sciacallo della cosa che è calda, ma ne parlo adesso.
Venezia è sprofondata sotto l’acqua alta, ci sono state tutte le critiche del caso sul MOSE e compagnia bella, ma sui social si è scatenato un fenomeno che secondo me è completamente aberrante ovvero le persone se la sono presa con Venezia e i veneziani dicendo “è una vergogna, voi siete sempre stati cari rabbiosi, un caffè costa 12 euro e visto che costa 12 euro, sono contento che andiate sott’acqua, vergognatevi”. C’è stato qualcuno che mi ha anche scritto che non è giusto far pagare le cose così tanto, non è una cosa etica e morale e roba del genere.
Ora, due tre punti molto veloci poi torniamo un attimo ai social e vi spiego la frase iniziale.
Non è che le cose a Venezia costano care perché il prodotto è diverso ma cambia il contesto, Venezia è una città complessa dove gli affitti costano dieci volte tanto rispetto agli altri posti e quindi ogni prodotto costa di più perché è contestualizzato in un luogo diverso.
C’è stato qualcuno che mi ha detto: “Si, se questo vale per i prodotti di un certo tipo, ma l’acqua non me la puoi far pagare 5 euro” e perché no? Se tu compri uno spritz in Piazza San Marco a Venezia o uno spritz in piazza a Ferrara, è il contesto che è diverso e quello che paghi è il contesto, non il prodotto, non gli ingredienti, per lo stesso motivo per il quale un computer Apple si paga il doppio di un altro computer, perché è Apple oltre ad essere una macchina straordinaria.
Poi c’è un’altra questione molto importante, oltre al discorso del contesto c’è il discorso esclusività, tu sei in un posto estremamente esclusivo e quindi paghi l’esclusività. Se ti sposti di 200 metri rispetto alle zone ipercentrali di Venezia e compri un caffè, lo paghi un euro e dieci, esattamente come a Ferrara, come a Bologna e come a Modena.
Quindi non è che sono dei ladri.
A questo aggiungiamo un’altra cosa ulteriore. Se tu vai in piazza San Marco e compri un caffè, lo paghi 10 euro e ti lamenti che hai speso troppo, sono cazzi tuoi, perché lo sai che è così che funziona, sei tu che ti devi svegliare, non loro che fanno dei prezzi sbagliati e aggiungo nuovamente che il prezzo da un insieme di situazioni non da leggi morali.
E qua si va alla legge morale.
Sapete perché la rivoluzione industriale è nata in Gran Bretagna e non per esempio in Spagna o in Francia o tantomeno in Italia?
Perché sono calvinisti e la loro religione è riuscita a mettere insieme le idee innovative capitalistiche di Smith per capirci, insieme alle idee religiose.
In pratica qual è il concetto? Se ci si arricchisce, se qualcuno si arricchisce, vuol dire che arricchirà a sua volta il sistema in cui vive, dando da lavorare, dando degli stipendi, elargendo in qualche modo ricchezza, quindi la ricchezza viene vista come una redistribuzione della stessa.
La nostra cultura, cattolica e catto-comunista in seguito, è l’esatto opposto, ovvero chi si arricchisce prende dalla società, non dà ma prende, e quindi, quando noi parliamo di soldi, ci schifano, ecco il discorso dello sterco del diavolo.
Quando in Italia si pensa a qualcuno che ha fatto i soldi, lo si considera come un “c’è qualcosa sotto “c’è qualcosa che non va” “se si è arricchito qualcosa non funziona” “comunque forse è un ladro”.
Quindi, se tu fai pagare un caffè 10 euro, la gente si incazza non perché non capisce che c’è esclusività eccetera ma si incazza perché i soldi sono considerati una cosa brutta. Quindi se tu fai pagare tanti soldi una cosa, vuol dire che tu sei una persona brutta.
Ecco ragazzi, proviamo un attimino a cancellare dal nostro cervello tutte queste cose qua, torniamo sui social, parliamo del MOSE, parliamo di Venezia, parliamo dei prezzi, ma non pensate che il danaro sia lo sterco del diavolo perché è una cazzata.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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